Raccontare il ritorno alla terra di
giovani nel Cilento anche attraverso un formaggio. In questo
caso un erborinato di capra al carbone vegetale, dedicato alla
montagna più alta del Cilento Antico, il Monte Stella, e che
nasce nella logica di contribuire con il lavoro nel settore
verde a a contrastare lo spopolamento. L'idea è della Tenuta
Principe Mazzacane che ha presentato "IlMontestella" alla 32ma
edizione del Merano Wine Festival 2023. (è intervenuto anche
l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania Nicola
Caputo).
Un'azienda giovane, tutti tra i 25 e 35 anni, partiti da
zero: "Abbiamo cominciato dalle capre, che erano allevate in
passato in molte nostre famiglie, garantendo loro il pascolo e
una alimentazione sana. Abbiamo iniziato con un progetto di
salvaguardia della Capra Cilentana, 'Vis Capra' che portiamo
avanti insieme con l'istituto di alta cultura Fondazione G.Vico
e ci adoperiamo ad ampliare le sue potenzialità gastronomiche,
declinando il Cacioricotta anche in cinque stagionature diverse.
La nostra filosofia si basa sul benessere animale e
sull'agricoltura rigenerativa, praticando le cinque libertà
della capra e operando in regime biologico" racconta
l'imprenditrice Annacarla Tredici.
Un formaggio che guarda al futuro e allo spopolamento del
Cilento: "IlMontestella non è solo un formaggio ma, per noi,
rappresenta un prodotto che vuole esprimere il nostro 'pensiamo
globale e agiamo locale' cercando di combattere lo spopolamento,
mostrando ai nostri coetanei che si può avere futuro anche
restando qui, sulle montagne" continua Andrea Giuliano,
cofondatore dell'azienda.
In Cilento storicamente si è sempre allevata la capra ma
questa tipologia di allevamento, nonostante il prodotto caprino
sia tra i più ricercati sul mercato, è in arresto: "È necessario
far capire che non è perché i nostri nonni facevano in quel
modo, oggi noi dobbiamo replicare - spiega Federica Giuliano,
altra giovane della Tenuta - oggi dobbiamo custodire il loro
lascito, il loro sapere, e cercare di migliorare i processi, i
prodotti, con studio e modernità". L'azienda è un modello
resiliente di agricoltura sostenibile, basata - sottolineano i
giovani imprenditori - "su alimenti sani e stagionali, prodotti
con energia pulita, nel rispetto della natura e dei consumatori,
con un'attenzione particolare alla tutela della
agro-biodiversità". "IlMontestella" ha la pasta consistente e
friabile all'interno mentre fuori le muffe selezionate danno un
formaggio in continua evoluzione. "Al palato, il gusto è deciso,
intenso, saporito. Ottimo per mantecare risotti e, nei taglieri,
va a nozze con mostarda piccante di frutta, confetture, vini
corposi e invecchiati, dolci e liquorosi. È un omaggio alle
nostre montagne, che hanno tante potenzialità e tanta bellezza"
conclude Tredici.
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