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insieme a istituzioni, imprese e stakeholder: è quanto propone
Confagricoltura a Fruit Logistica, fiera internazionale
dell'ortofrutta che si apre domani a Berlino. Il comparto
dell'ortofrutta fresca, esclusi i trasformati industriali, vale-
informa in una nota- l'organizzazione agricola- oltre 16
miliardi di euro. L'export di tutto il comparto, comprensivo
anche della filiera, nei primi dieci mesi del 2023 ha raggiunto-
evidenzia Confagricoltura- quota 9,4 miliardi di euro (+ 11,5%
rispetto all'anno precedente), confermandosi settore di punta
delle esportazioni agroalimentari. L'Italia - è ricordato -
occupa un ruolo di primo piano nella classifica europea per
l'export di molti prodotti ortofrutticoli: 1° Paese esportatore
di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole
sgusciate, 2° Paese esportatore di mele e cocomeri, 3° Paese
esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.
Sul fronte dei consumi, l'ortofrutta assorbe - viene segnalato -
una fetta importante della spesa alimentare, con una quota
percentuale che nel 2023 si attesta al 19,1% anche se in lieve
flessione rispetto all'anno precedente. Gli ultimi dati Ismea,
relativi all'anno 2023, fanno registrare- mette in luce
Confagricoltura- un incremento in valore dei consumi domestici
di ortofrutta (fresca e trasformata) del 7,1% rispetto all'anno
2022 a cui fa da contraltare una flessione dei volumi acquistati
del -1,7%. All'interno del segmento frutta fresca, la maggiore
contrazione in termini di volumi è relativa- sottolinea
Confagricoltura- agli agrumi, che fanno registrare un -6,6%
rispetto al 2022. Nel segmento ortaggi freschi il dato più
preoccupante riguarda- conclude l'organizzazione- il comparto
della IV gamma che, oltre la diminuzione in quantità (-3,6%), è
l'unica voce del paniere orticolo che subisce anche una
contrazione in valore (-1,3%).
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