Il cambiamento climatico "è stato
troppo repentino" per poter adattare le coltivazioni mentre
questo "era il momento di qualche difesa in più" e "non di
alcune politiche dell'Unione Europea troppo restrittive che non
hanno tenuto conto dell'evoluzione climatica che sta avvenendo e
che influenza anche le malattie delle piante". Politiche che
"riteniamo sbagliate, non perchè non siamo d'accordo con
l'ecologia o con il voler ridurre l'utilizzo di prodotti
fitosanitari, visto che noi avevamo già tagliato del 20% il loro
utilizzo".
Così il presidente di Alleanza Cooperative Italiane-settore
Agroalimentare, Carlo Piccinini, a margine dell'incontro al
ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste sulla
crisi del mercato delle pere e organizzato da Alleanza
Cooperative agroalimentari.
"Adesso stiamo aspettando - ha aggiunto Piccinini -
l'intervento di nuovi sistemi per avere piante più resistenti
che possano combattere meglio il cambiamento climatico e gli
agenti patogeni con le nuove tecniche di ricerca scientifica. Ma
per questo manca ancora qualche anno e quindi siamo venuti oggi
per chiedere al sottosegretario La Pietra, un aiuto per dare un
piccolo ristoro ai produttori, sperare di fare da ponte in modo
tale che con le nuove tecniche l'Italia possa continuare ad
essere uno dei principali produttori di pere al mondo,
sicuramente il più importante nell'Unione europea".
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