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Decano dei cavatori di tartufo, cane e vanghino da 70 anni

Decano dei cavatori di tartufo, cane e vanghino da 70 anni

Ai giovani dice: 'Fate come me, andare nei boschi fa bene'

PERUGIA, 04 novembre 2023, 18:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La cava del tartufo non conosce età come testimonia la bella storia di, Aldo Bianchini, che ha trascorso 70 dei suoi 89 anni con il vanghino e il cane al guinzaglio. Iscritto all'Associazione Tartufai Altotevere, il decano dei cavatori tifernati dall'età di 20 anni esce nei boschi del comprensorio alla ricerca del prezioso tubero.
    Una passione, la cava del tartufo (da più di due anni patrimonio immateriale dell'Unesco) ereditata dal padre Domenico. "Ho lavorato sempre in campagna nell'azienda agricola di famiglia ed ho iniziato da giovane ad andare alla ricerca dei tartufi, profumo e sapore che a casa mia hanno fatto parte della vita quotidiana, grazie anche alle tagliatelle e gnocchi preparati da mamma Ester", afferma, ricordando anche le lunghe traversate negli anni '50-'60 di tanti cavatori altotiberini con i muli verso Acqualagna (Pesaro e Urbino) a rifornire un mercato che era punto di riferimento in particolare del tartufo nero.
    Nella sua mente tanti ricordi e aneddoti legati alle innumerevoli uscite nei boschi ai tanti cani - Zara, Brilla, Dik - in prevalenza bracchi pointer, insostituibili protagonisti che lo hanno affiancato nella ricerca. E poi quella trifola, pregiato tartufo bianco di quasi un chilo che scovò tanti anni fa in una fredda giornata di inverno.
    A distanza di quasi 70 anni dalla prima uscita nei boschi, il rito, una tradizione secolare che appartiene con orgoglio alla comunità, si è ripetuto dall'ultima domenica di settembre, giornata di apertura della raccolta della trifola e si è rinnovato in questi giorni in cui a Città di Castello si celebra la 43/a edizione del Salone nazionale del tartufo bianco pregiato" (fino al 5): Bianchini con la sua Brilla al guinzaglio non ha rinunciato alla passeggiata nel bosco.
    Aldo si rivolge anche ai giovani e li consiglia a lasciare da parte i social per dedicarsi ad una sana attività all'aria aperta che "fa bene alla salute e consente talvolta di guadagnare anche qualche euro".
    Per quanto concerne il numero di raccoglitori autorizzati, oltre mille, il Comune di Città di Castello ed il comprensorio altotiberino è secondo, a livello nazionale, come incidenza dei tartufai sulla popolazione.
   

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