Sulla riforma dei decreti flussi, da parte dei ministri a Rimini, "ho ricevuto aperture e stiamo lavorando assieme per avere nuove regole entro fine anno". Così in un colloquio con il Messaggero il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che si dice contrario ai 'click day' e riferisce di un fabbisogno per la prossima primavera di 80-100 mila lavoratori stagionali per le imprese agricole.
"Le imprese - spiega - devono poter dire con chiarezza quali sono le caratteristiche necessarie per i nuovi operai, ma anche quali sono le garanzie offerte ai lavoratori, così da evitare la disparità di trattamento tra le imprese e debellare i contratti pirata che affliggono il settore". Per quanto riguarda la formazione in loco "si può partire da paesi asiatici come India, Pakistan e Sri Lanka, ma è fattibile, rafforzando gli attuali accordi bilaterali, anche in nord Africa: Marocco, Egitto, Algeria e Tunisia".
Giansanti ragiona sulla possibilità di assumere stranieri a tempo indeterminato: "Noi formiamo molti operai agricoli esteri, ma al termine del lavoro stagionale spesso loro tornano nei paesi d'origine: converrebbe molto di più tenerli con incentivi pubblici alle assunzioni stabili, così da renderli sempre più inseriti nei processi produttivi".
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