Altro dato riportato dal rapporto è che nei primi 11 mesi si è verificato l'8,5% in meno di acquisti di extra vergine negli scaffali della Grande distribuzione, pari a -12,4% in valore, tornando ai livelli dello stesso periodo del 2019. Un segnale di normalità, spiega Ismea, dettato dalla riapertura della ristorazione che ha favorito la riduzione alla corsa agli acquisti, che si era registrata nel 2020, primo anno del Covid.
Quanto all'export nei primi 9 mesi cala del 6% in volume, come anche l'import del 10%. Vendite che stanno scontando tutte le problematiche legate alla logistica e al lievitare dei prezzi dei container. A questo si aggiunge anche l'aumento dei costi legati all'energia, alle difficolta nel reperimento del vetro e ad altri fattori produttivi. Nonostante questo l'indice Ismea relativo al clima di fiducia dell'industria olearia continua ad essere positivo, in linea con quello dell'agroalimentare, per il fatto che le disponibilità saranno ancora abbondanti grazie alla buona combinazione delle scorte e della nuova produzione.
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