Istituire con urgenza il Tavolo interministeriale con la filiera della canapa, a maggior ragione dopo che la sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue ha stabilito che il cannabidiolo, sostanza presente nei fiori di canapa, non può essere considerato come uno stupefacente e che quindi non può esserne vietata la commercializzazione nel mercato comunitario. Lo fa sapere la Confederazione Produttori Agricoli-Copagri, secondo cui un confronto è fondamentale per dipanare incertezze normative e promuovere un settore fondamentale in termini di diversificazione reddito e bioeconomia.
Secondo Copagri, in un momento in cui l'agricoltura è ancora in difficoltà per la pandemia, è fondamentale fornire ai produttori agricoli un'ulteriore possibilità di diversificare il proprio reddito, puntando su una coltura strategica anche in termini di bioeconomia. L'organizzazione ricorda, infatti, che nei fiori di canapa sono presenti elementi importanti per i nuovi mercati della bioeconomia, quali le produzioni alimentari, la nutraceutica, la biocosmetica, la bioedilizia, le bioplastiche e il biotessile.
Gli agricoltori "chiedono che venga colmato il vuoto normativo legato all'applicazione della Legge 242/2016 per la promozione della filiera della canapa, così da poter operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori attraverso la certificazione e la tracciabilità delle produzioni. Da qui la necessità di riunire intorno a un tavolo i ministeri di Salute, Agricoltura, Interno, Giustizia e Sviluppo Economico e tutti gli attori del comparto, come aveva annunciato il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe L'Abbate".
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