Per poter individuare tempestivamente
eventuali focolai di influenza aviaria negli allevamenti avicoli
e per attestare l'assenza della malattia, consentendo lo
spostamento degli animali, la vaccinazione è fondamentale.
Tuttavia, a questa strategia è necessario affiancare una attenta
attività di sorveglianza post-vaccinazione. È questa la
conclusione a cui è giunta l'L'Autorità europea per la sicurezza
alimentare (Efsa) in un parere scientifico pubblicato questa
mattina.
"La vaccinazione è uno strumento importante nella lotta
contro l'influenza aviaria ed è raccomandata nell'ambito di un
approccio integrato al controllo della malattia. Tuttavia è
necessario seguire uno schema di sorveglianza strategica e
mettere in atto misure per ridurre il rischio di trasmissione
del virus", ha dichiarato in una nota il responsabile dell'unità
Rischi biologici e salute e benessere degli animali dell'essa
Frank Verdonck. "Il mantenimento di un elevato livello di
biosicurezza rimane essenziale, anche quando si ricorre alla
vaccinazione", ha aggiunto.
Gli esperti Efsa hanno esaminato le diverse strategie di
sorveglianza, indicando per ogni scenario e specie di pollame
(gallina ovaiola, tacchino, anatra) il numero di animali da
sottoporre ad analisi, i test da eseguire e la periodicità con
cui farlo.
"Sensibilizzare i responsabili degli allevamenti e gli
operatori del settore può contribuire a garantire che qualsiasi
cambiamento nella produzione di pollame o un eventuale aumento
della mortalità siano prontamente segnalati e affrontati", ha
concluso Verdonck.
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