"Stiamo facendo con grande
puntualità e grande attenzione, spiegando che la differenza tra
i costi di produzione e il valore, dati Eurostat, è molto
elevata, parliamo del 22% di crescita di costi di produzione, di
15% di aumento del valore e questo delta lo pagano i nostri
produttori. Bisogna cambiare totalmente la prospettiva che negli
ultimi anni ha visto prevalere la sostenibilità ambientale
rispetto alla sostenibilità economica". Così il ministro
Francesco Lollobrigida, intervenuto oggi all'Aquila sul rincaro
delle materie prime e dell'energia nel comparto
dell'agricoltura.
Il ministro ha tirato in ballo anche un'altra ragione:
"L'agricoltore è il primo ambientalista, è colui che attraverso
il suo lavoro manutiene quello che ha di più prezioso, ossia la
terra che preserva per sé e per le generazioni che seguiranno ed
è per questo che va rimesso al centro".
"Lo stiamo facendo con le nostre normative nazionali - ha
detto Lollobrigida - ma per definizione questo lavoro va fatto
in Ue. L'Italia si è caratterizzata con un'azione puntuale
dall'inizio del mandato del governo Meloni, che ha posto l'uomo
come bio-regolatore, capace, su base di dati scientifici, di
equilibrare l'ecosistema anche rispetto alla presenza di animali
in eccesso, oppure al contrario quando gli animali rischiano
l'estinzione per la loro protezione, ma stesso discorso vale
sulla produzione". Di qui le strategie. "Noi - ha sottolineato
Lollobrigida - possiamo rinunciare ad alcuni elementi che
servono a garantire una produzione sufficiente e dunque un
reddito, solo se abbiamo alternative. Invece alcune posizioni
ideologiche da questo punto di vista hanno messo in grande
difficoltà gli agricoltori. Devo dire in Italia abbiamo fatto
scelte molto chiare - ha concluso Lollobrigida - mantenendo
tutte quelle che erano le possibilità di sostegno di
abbattimento dei costi di produzione che in altri Paesi europei,
come la Germania, hanno tolto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA