Investimenti per le energie
rinnovabili, digitalizzazione a supporto della produzione,
semplificazione della burocrazia: la transizione ecologica ed
energetica in agricoltura passa dall'innovazione secondo
un'indagine sulle imprese agricole ed alimentari condotta da
Nomisma, presentata a Roma in un convegno sul tema organizzato
in collaborazione con Philip Morris. Gli obiettivi delineati
dall'Unione Europea nel Green Deal verso la transizione
ecologica e il raggiungimento della neutralità climatica al
2050, si legge in una nota, "richiedono sforzi e impegni che
passano dalle imprese agricole e alimentari e riguardano,
parallelamente, il tema della decarbonizzazione, attraverso uno
sviluppo delle energie rinnovabili. Ecco perché ormai non si può
più parlare di transizione ecologica senza considerare anche
quella energetica, così come non è possibile sottovalutare il
ruolo strategico dell'innovazione per sostenere questa
transizione". Dall'indagine risulta elevata la consapevolezza da
parte delle imprese italiane sul fatto che la produzione di
energia rinnovabile rappresenti una delle leve principali per
raggiungere la sostenibilità. Il gap da colmare per raggiungere
l'obiettivo del 42,5% di quota di energia rinnovabile entro il
2030 è peraltro ancora ampio, dato che in Italia al momento
siamo al 19%, contro una media del 23% a livello Ue e
lontanissimi dall'eccellenza svedese, che guida il ranking
continentale con il 66%. Nella filiera tabacchicola (al centro
di un focus nell'indagine) spiccano inoltre interventi per la
sostenibilità finalizzati a ridurre i consumi d'acqua nonché le
emissioni di CO2. Restando sul tema dell'innovazione, gli
strumenti tecnologici e digitali sono poi ritenuti fondamentali
per rendere la propria impresa non solo più performante, ma
anche più sostenibile. Lo dimostra anche il fatto che il 32%
delle aziende agricole intervistate ha dichiarato di utilizzare
macchine con guida assistita o semi-automatica con GPS integrato
(55% nel tabacco), un 25% di avere centraline meteo aziendali
(ben 61% nella filiera tabacchicola). In sostanza, se la
transizione eco-energetica può trovare nell'innovazione
tecnologica e digitale una leva strategica di sviluppo, la
stessa diffusione di tali strumenti innovativi necessita di
cambiamenti strutturali che interessano l'intero Sistema Paese e
che, secondo le imprese, devono principalmente riguardare la
riduzione della burocrazia (per 6 intervistati su 10), il
miglioramento della politica energetica (nel 33% dei casi e 41%
nel tabacco), gli investimenti nelle infrastrutture ambientali
(25%) e la promozione dello sviluppo di progetti con fondi
pubblici (23%).
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