Il gigante Burger King si è
rivolto all'Alta Corte di Bombay per bloccare un ristorante di
Pune che dal 2008 utilizza il suo stesso nome.
La settimana scorsa la catena americana di fast food ha perso il
primo round della sua battaglia contro il "concorrente" di
Pune: il giudice di primo grado della città ha infatti rifiutato
di citare in giudizio i titolari.
Il magistrato di Pune ha dunque accolto la tesi dei ristoratori
locali, una coppia della comunità parsi, secondo i quali
l'azienda statunitense non può reclamare nessun diritto né
"danni alla reputazione", dal momento che la multinazionale non
era presente in India quando loro hanno aperto l'attività.
I parsi sostengono che le loro attività sono iniziate nel
1992, vari anni prima del 2014, quando la multinazionale è
arrivata in India, e che "i loghi utilizzati sono notevolmente
differenti".
Nel ricorso presentato all'Alta Corte di Bombay, la catena
sottolinea di avere intimato già dal 2009 agli indiani di
cambiare denominazione, in osservanza delle leggi internazionali
sui marchi.
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