Per il tradizionale cenone della
Vigilia e pranzo di Natale si spenderanno oltre 2,8 miliardi,
circa il 6% in più rispetto allo scorso anno. La spesa
complessiva per il pranzo di Natale nei ristoranti italiani
ammonterà a circa 370 milioni di euro, +5% sul 2022. A stimarlo
è il Codacons. L'associazione dei consumatori segnala ad
esempio, per quanto riguarda la tradizionale cena della Vigilia
e il classico pranzo di Natale, come l'olio d'oliva costi oggi
il 49,8% in più rispetto allo scorso anno, la carne il 3,8% in
più, mentre i prodotti ittici rincarano del 3,3%, con punte del
+8,9% per i frutti di mare conservati o lavorati. Il riso costa
l'8% in più, il pane +4,5%, ma per la frutta fresca- evidenzia
si spende il 10,4% in più (+8,5% le arance, +18,4% le pere,
+21,7% la frutta con nocciolo). La verdura rincara del 7,6% con
punte del +10,5% per l'insalata; volano del +18,7% i prezzi
delle patate, e per le bevande gassate occorre invece mettere in
conto—sottolinea l'associazione- una maggiore spesa del 10,5%.
Più caro del 4,5%- fanno presente- il classico brindisi di
Natale con lo spumante
L'Unione Nazionale Consumatori ha invece elaborato gli ultimi
dati Istat disponibili per stilare le classifiche dei cibi del
pranzo natalizio e di Capodanno più rincarati rispetto allo
scorso anno. Per la top 20 annua dei cibi e delle bevande
tipiche del pranzo o del cenone di Natale e di Capodanno, vince
la Frutta a bacca come l'Uva, che molti comperano, specie per
Capodanno, ritenendo - informa una nota - porti fortuna e che
sale del 21,3% rispetto a un anno fa. Anche se di solito
avanzano, non mancano i contorni. le Patate (pesce stocco) sono
medaglia d'argento rincarando del 18,7% e i Carciofi (abbacchio
al forno), al 3° posto con +10,7%.
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