"L'Intelligenza artificiale servirà
in generale ad aumentare la velocità dei nostri processi
produttivi. In questa accelerazione, darà anche una mano a
compensare il calo della forza lavoro, parliamo di una forbice
che va da 2,8 a 3,7 milioni di persone da qui al 2040, secondo
le proiezioni dell'Istat, con un impatto sul 15% del Pil". Lo ha
detto Giorgio Metta, direttore scientifico dell'Istituto
italiano di Tecnologia, a margine dell'evento "Robotica e
intelligenza artificiale in Europa" promosso
dall'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Sabrina Pignedoli.
"L'IA è una delle tecnologie - ha spiegato - ma l'altro
aspetto fondamentale è la formazione: persone più qualificate
producono di più, conseguono risultati migliori e sono in grado
di utilizzare queste tecnologie in modo più efficace". "Terzo
elemento importante - ha concluso - è quello di un maggiore
coinvolgimento della componente femminile nel mondo del lavoro".
L'Iit ha partecipato alla conferenza presentando un robot
umanoide, progettato in collaborazione con l'Inail, con
l'obiettivo di ridurre gli infortuni sul lavoro e ridurre
l'esposizione dei lavoratori a impieghi usuranti e nocivi per la
salute.
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