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Mai così precisa la misura della distanza di 300 galassie

Mai così precisa la misura della distanza di 300 galassie

Fondamentale per risalire alle loro caratteristiche

15 aprile 2024, 18:00

di Benedetta Bianco

ANSACheck

L 'ammasso della Vergine vanta la più grande concentrazione di galassie nell’universo vicino (fonte: Canada-France-Hawaii Telescope and Coelum) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le distanze che separano la Terra da 300 galassie situate nell’ammasso della Vergine, che vanta la più grande concentrazione di galassie nell’universo vicino, sono state misurate con una precisione mai raggiunta prima d’ora: si tratta di un risultato fondamentale per poter risalire alle loro caratteristiche, come dimensioni, luminosità e massa. Lo studio, accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal, è stato condotto da un gruppo internazionale guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e fa parte della Next Generation Virgo Cluster Survey, un programma di osservazioni dedicato al grande ammasso e realizzato con il Canada France Hawaii Telescope, situato alle Hawaii.

“Attraverso il nostro lavoro, siamo riusciti ad esplorare la struttura tridimensionale dell'ammasso con un livello di precisione mai raggiunto prima su un così ampio campione di galassie”, dice Michele Cantiello dell’Inaf dell’Abruzzo, che ha guidato lo studio. “Il nostro lavoro ha permesso di evidenziare chiaramente, ad esempio, una struttura filamentosa che collega il nucleo principale e più vicino dell'ammasso a una struttura più distante – aggiunge – nota come la nube W”.

I ricercatori si sono avvalsi del cosiddetto ‘metodo delle fluttuazioni di brillanza superficiale’, con il quale è possibile misurare distanze fino a circa 600 milioni di anni luce, ma che potrebbe arrivare ad oltre un miliardo di anni luce grazie al telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese. La tecnica si basa sul fatto che il numero di stelle presenti in ogni punto della galassia varia da zona a zona, creando una fluttuazione nella luminosità complessiva. “Attualmente, la comunità mondiale che utilizza questo metodo è numericamente molto esigua, le persone coinvolte possono essere contate sulle dita di due mani - commenta Cantiello - ma nella comunità italiana l'interesse e la discussione su questo argomento stanno diventando decisamente più ampi”.

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