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Tumore pancreas in crescita, 14 mila nuovi casi nel 2020

Tumore pancreas in crescita, 14 mila nuovi casi nel 2020

Il test Brca fondamentale per aiutare la scelta terapeutica

ROMA, 10 aprile 2021, 12:48

Redazione ANSA

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Sono in crescita i tumori del pancreas: oltre 14 mila nuove diagnosi nel 2020, un incremento superiore al 3% dal 2016. Questo tumore è fra i più 'difficili' da trattare: a causa di sintomi inizialmente silenziosi spesso si arriva tardi alla diagnosi con implicazioni importanti sulla cura, tanto che solo 1 paziente su 5 può essere sottoposto a chirurgia a scopo curativo. Per prevenirne l'insorgenza occorre conoscerne i punti deboli: scorretti stili di vita, fumo, dieta ipercalorica, alcool, sedentarietà e obesità. A informare sul tumore del pancreas è il nuovo Quaderno di Fondazione Aiom e Ropi (Rete Oncologica Pazienti Italia), che sarà presentato con un webinar il 12 aprile ed è già scaricabile gratuitamente.
    Nel 5-6 per cento dei casi conta anche la componente genetica: le mutazioni dei geni Brca1 o 2, già noti per i tumori del seno e dell'ovaio, possono infatti stimolarne l'insorgenza.
    Proprio i tumori metastatici del pancreas in pazienti portatori di mutazione Brca possono oggi essere intercettabili grazie a un test genetico: basta un semplice esame del sangue da eseguire in centri dedicati. Il test è indicato sia per persone ad alto rischio e con familiarità (ed estendibile, in caso di positività, anche ai familiari) sia a pazienti con malattia localmente avanzata o metastatica. "Il tumore del pancreas - spiega la presidente di Fondazione Aiom e di Ropi, Stefania Gori - è difficile da diagnosticare precocemente a causa di sintomi poco specifici o sottovalutati, come perdita di peso e di appetito, colorito giallastro, dolori all'addome superiore e/o alla schiena, debolezza nausea e vomito con un impatto negativo sulla possibilità di cura. Oggi un test genetico permette di evidenziare la eventuale presenza nel sangue di mutazioni Brca.
    Questi pazienti possono essere eventualmente trattati, dopo una chemioterapia di prima linea contenente platino, con nuovi farmaci, i Parp-inibitori, in grado di controllare anche molto a lungo la malattia e migliorare la sopravvivenza". Tutti i pazienti con i geni Brca 'mutati' hanno anche un'associazione specifica cui fare riferimento: Abracadabra Onlus.
   

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