(ANSA)- ROMA, 30 AGO - In chi è affetto da obesità il senso
di sazietà è inibito. Gli ormoni che segnalano che si è pieni
vengono prodotti meno e la chiave sta in alcune cellule del
sistema gastrointestinale, dette enteroendrocrine, che sono
molto ridotte. È quanto emerge da uno studio guidato
dall'Universita' di Basilea, in Svizzera, pubblicato su
Scientific Reports.
Le cellule enteroendocrine sono importanti perché fungono un
po' da sentinelle: analizzano costantemente il contenuto del
nostro intestino e durante un pasto, rilasciano gli ormoni di
sazietà nel flusso sanguigno. Ciò segnala al corpo che è stato
assunto cibo sufficiente e che il pasto può essere terminato. Il
senso di sazietà si crea poi nel sistema nervoso centrale.
Gli studiosi hanno esaminato campioni di tessuto del tratto
gastrointestinale di 30 persone obese e di 24 magre.
Dall'analisi è emerso che in chi era obeso il numero delle
cellule enteroendocrine era significativamente più basso. Questo
portava a un minor rilascio di ormoni della sazietà e a un
appetito alterato. Ma con alcune operazioni di chirurgia
bariatrica, come il bypass gastrico o la gastrectomia a manica,
il rilascio degli ormoni aumentava nuovamente.
Nell'obesità,attribuita spesso a mancanza di auto-controllo e
disciplina, giocano quindi un ruolo importante anche i fattori
metabolici e lo studio dimostra che vi sono differenze
strutturali tra persone magre e obese.
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