- Non è sempre detto che stare male comporti per forza delle
privazioni a tavola. Un'alimentazione più gustosa, a discapito
di un menu a base, ad esempio, "dell'aborrita zucchina bollita,
insalata, pollo o pesce lesso", è possibile. A spiegarlo oggi a
Roma è stato uno show-cooking dello chef Max Mariola, svolto
presso la Casa Fluviale, nuova location del ristorante Porto
Fluviale.
L'iniziativa, "Ali-ment-azione consapevole", è stata
organizzata dalla Fondazione per la medicina personalizzata
(Fmp) per sensibilizzare i pazienti oncologici e i loro
familiari all'importanza di alimentarsi in modo sano, anche per
mitigare gli effetti indesiderati della chemioterapia.
Il progetto, focalizzato sul trattamento non farmacologico di
alcuni degli effetti secondari associati ai trattamenti
oncologici, nasce dall'idea di aiutare il paziente a controllare
maggiormente gli effetti collaterali attraverso percorsi guidati
e condivisi di familiarizzazione e messa in pratica di modi di
cucinare. In particolare si propone di preparare un pasto
"migliore" rispetto ad un pasto "peggiore" per esplorare le
relazioni tra alimentazione e benessere.
L'attività ha coinvolto alcuni pazienti oncologici e loro
familiari in un corso di cucina. Il lavoro ai fornelli ha
prodotto una parmigiana di melanzane, una minestra di pesce,
un'ombrina in umido, bieta con noci e uvetta e come dessert
frutti di bosco.
"Il progetto - spiega il professore Paolo Marchetti - è stato
quello di riportare la mente all'interno di un percorso
alimentare con il quale si confrontano i pazienti tutti i
giorni, che ci chiedono sempre che cosa possono mangiare, se un
determinato alimento fa male, se un altro fa bene".
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