Assassin’s Creed Origins, il videogioco campione di incassi ha di recente lanciato una nuova modalità di gioco educativa, il Discovery Tour by Assassin’s Creed: Ancient Egypt. Può un videogame superare la frontiere dell’intrattenimento e assumere un valore didattico, all’interno di strutture scolastiche, o di ricerca archeologica in un museo? “Senza la pretesa di sostituirsi all’insegnamento - spiega Maxime Durand, Storico del team Ubisoft in un incontro al Salone del Libro di Torino - il Discovery Tour è stato concepito come strumento per permettere a più persone possibili di imparare la storia e interagire con essa divertendosi. Nella fase di realizzazione, inoltre, abbiamo ricevuto molti consigli direttamente dagli insegnanti che si sono dimostrati molto interessati alla nostra intenzione di creare uno strumento educativo di facile accessibilità con delle ricostruzioni storiche di valore.”
Il Discovery Tour by Assassin’s Creed: Ancient Egypt è pensato come una modalità educativa che consente, attraverso un’esperienza interattiva, di apprendere la storia dell’Antico Egitto. L’esperienza si articola in diversi tour duranti i è possibile incontrare gli uomini e le donne che popolavano i luoghi famosi dell’epoca e conoscere gli oggetti e le opere d’arte ora conservati nei musei di tutto il mondo. Da Alessandria a Menfi, attraversando il delta del Nilo fino al Grande Mare di Sabbia, la piana di Giza e l’oasi di Faiyum: è possibile compiere 75 tour guidati illustrati con centinaia di immagini provenienti da diversi musei. Cinque i temi principali: Egitto, Dominazione romana, le Piramidi, vita quotidiana e la città di Alessandria.
A realizzare questa innovativa modalità di gioco è stato un team di studiosi internazionali, egittologi, storici e linguisti che hanno permesso di ricreare le ambientazioni che dal punto di vista storico fossero attendibili, come Perrine Poiron, Dottoressa in egittologia all’UQAM di Montréal e specialista dell’epoca tolemaica; Gaëtan Theriault, storico dell’UQAM e specialista dell’antica Grecia sotto il dominio romano e Adeline Bats, Dottoressa in egittologia all’Università di Poitiers e specialista della vita rurale nell’Antico Egitto.
Una modalità esplorativa che potrebbe essere messa al servizio persino dell’esperienza museale: “I videogiochi hanno una grande capacità di attrazione sui giovani - commenta Christian Greco, Direttore del Museo Egizio - l’auspicio è che possano stimolare la curiosità per i mondi che rappresentano fino a trasmettere l’interesse per la cultura materiale. Gli oggetti conservati nei musei hanno infatti una loro biografia che può offrire al pubblico contenuti sempre nuovi mentre la tecnologia può aggiungere all’esperienza la quarta dimensione: il tempo”. A convalidare l’efficacia del videogame in ambito educativo sono stati una speciale lezione che si è tenuta lo scorso febbraio all’Università dell’Insubria di Varese, dove il gioco è stato oggetto di un’esplorazione multimediale con fini didattici; ed un esperimento condotto all’Università di Montréal e di cui si è parlato a Torino nell'incontro organizzato da Lucca Comics & Games. Qua è stato realizzato uno studio su un gruppo di 300 studenti per scoprire se gli alunni delle scuole secondarie ricordassero concetti appresi durante il Discovery Tour e se la loro memorizzazione fosse paragonabile a quella degli studenti che avevano seguito delle lezioni tradizionali. L’analisi comparativa è stata misurata sull’apprendimento di una lezione tradizionale sulla biblioteca di Alessandria alla fine del regno tolemaico e durante il primo periodo dell’Impero romano, ed una visita guidata virtuale della stessa biblioteca per mezzo del Discovery Tour. Il risultato ha dato un esito sorprendente: il punteggio post-test di coloro che hanno seguito il Discovery Tour è cresciuto di parecchi punti passando da un 23% pre-test fino a un 41% post-test.
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