È stato inaugurato oggi a Rieti,
dalla rettrice della Sapienza Antonella Polimeni e dal rettore
dell'Università della Tuscia Stefano Ubertini, alla presenza
della ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria
Bernini, il nuovo Polo universitario di Rieti.
Si tratta di un progetto interateneo (Sapienza - Università
della Tuscia) per la realizzazione di un polo di didattica e di
ricerca nell'area reatina.
"Vogliamo che la presenza di Sapienza e della sua comunità -
ha detto la rettrice Polimeni - possa rappresentare un volano
per la ripresa produttiva di un territorio che ha dolorosamente
e profondamente sofferto le conseguenze del sisma e
successivamente della pandemia che hanno ostacolato gli sforzi
messi in campo per ridare slancio alla vita sociale economica
della zona".
"Forte emozione per questo giorno - ha affermato Stefano
Ubertini rettore dell'Università della Tuscia - nel 2019 la mia
candidatura prevedeva lo sviluppo del Polo di Rieti. Siamo già
presenti da diversi anni malgrado le crisi congiunturali degli
ultimi anni. Da oggi si riparte per rendere Rieti città
universitaria. L'accordo di programma ha consentito grazie a
tutti gli stakeholder istituzionali di ridisegnare il territorio
attraverso un vero Polo interateneo dove ognuno porta le sue
migliori competenze".
Tre sono le direttrici più significative in cui si articola il
progetto del neonato Polo universitario. La prima è quella
formativa che prevede l'attivazione di 7 nuovi corsi di laurea
proposti dai due Atenei tra i quali si segnala il corso di
Economia dell'innovazione. La nuova offerta didattica, che va a
integrare quella già erogata dai due Atenei presso il polo di
Rieti consistente attualmente in 8 corsi di laurea, potrà
attrarre l'interesse degli studenti su tematiche quali
l'ingegneria sostenibile, l'economia circolare, l'agrifood, la
prevenzione e la riabilitazione in ambito sanitario e la
medicina del territorio.
La seconda direttrice è quella della realizzazione di un Centro
di ricerca sull' economia circolare e sulla salute che prevede
laboratori integrati tra le due Università in grado di attrarre
stabilmente ricercatori. Elemento fondamentale sarà la capacità
di generare prodotti della ricerca, che possano alimentare
ulteriori finanziamenti realizzando un circuito virtuoso, in
grado a sua volta di coniugare la ricerca di base con il
trasferimento tecnologico con ricadute positive
all'imprenditoria del territorio.
La terza direttrice su cui si impianta il progetto è
rappresentata dal forte legame che viene stabilito tra Sapienza
e la ASL di Rieti, i cui primi tangibili segnali sono
rappresentati dalla clinicizzazione delle UOC di
Otorinolaringoiatria e Teleradiologia del territorio. Si tratta
di due strutture assistenziali che prevedono la direzione da
parte di docenti della Sapienza e fanno seguito a un percorso
che ha ottenuto l'approvazione da parte della Regione Lazio. Si
tratta di un primo passaggio che auspicabilmente potrà produrre
ulteriori sinergie con l'obiettivo di contribuire a implementare
l'offerta sanitaria della ASL di Rieti e allo stesso tempo
aumentare la qualità della formazione erogata per gli studenti
dei corsi di area medica che saranno attivati presso il polo.
L'impegno di Sapienza e dell'Università della Tuscia in
questo progetto è stato valutato favorevolmente dal MUR, che ha
sottoscritto uno specifico accordo di programma, dal Commissario
straordinario governativo per il sisma 2009 e 2016, che ha
riconosciuto un finanziamento nell'ambito del PNRR, dall'Agenzia
per la Coesione territoriale, che ha valutato favorevolmente il
progetto presentato dalle due Università e infine dalla Regione
Lazio che ha riconosciuto l'importanza della sinergia proposta
tra ASL di Rieti e Sapienza.
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