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Forze sociali a confronto, più cultura nel futuro di Napoli

Forze sociali a confronto, più cultura nel futuro di Napoli

Convegno promosso dalla Prefettura ha riunito molti protagonisti

NAPOLI, 26 aprile 2024, 22:11

Redazione ANSA

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Parlamentari come Cafiero de Raho, rappresentanti delle forze dell'ordine e della magistratura, preti anticamorra come don Maurizio Patriciello e don Luigi Merola Merola, o attivi nel sociale come don Tonino Palmese e don Antonio Loffredo. E ancora esponenti dell'università, sindacalisti (Giovanni Sgambati della Uil) e anche un ex presidente di Confindustria come Antonio D'Amato. In tanti hanno aderito all'invito del prefetto di Napoli Michele di Bari, organizzatore del convegno "Napoli risponde al disagio sociale" che ha finito per assumere i contorni di una sorta di Stati generali sullo stato di salute della città capoluogo.
    "E' un momento bello per la città - ha esordito il padrone di casa, il prefetto Michele di Bari - in cui vogliamo cercare di creare le condizioni dal punto di vista culturale per fare una riflessione sui temi della cultura e della inclusività".
    "La nostra città - la riflessione del sindaco Gaetano Manfredi - ha delle caratteristiche che la rendono un caleidoscopio di problematiche. E' la terza città italiana, una realtà in cui si incontrano le difficoltà di tutte le grandi aree metropolitane ma a Napoli la particolarità è il grande divario che c'è tra i quartieri sia dal punto di vista del reddito che del disagio abitativo, nonostante siano distanti pochi chilometri. Queste differenze richiedono politiche adeguate sia in tema di salario e casa, sia di inclusione scolastica. Le comunità non possono essere escluse da un processo di partecipazione. Noi stiamo agendo così, come alla Sanità - ha rimarcato - dove si è puntato molto sulla compartecipazione dei giovani del territorio". Da sempre un ruolo lo hanno la scuola e l'università. Napoli - è stato ricordato - ha un alto numero di studenti cui fa da contraltare una percentuale piuttosto alta di abbandoni prima del completamento del ciclo di studi.
    "Indicatori in lieve ma costante calo da 2/3 anni - ha ricordato Ettore Acerra, direttore dell'ufficio scolastico regionale - in particolare elusione ed evasione scolastica.
    Soffriamo ancora la carenza di locali per le mense scolastiche su cui si sta lavorando. Così come lavoriamo per recuperare il rapporto con le famiglie che si è fatto più difficile dopo la pandemia".
    Per il rettore della Federico II Matteo Lorito bisogna investire di più nella formazione. "Oggi - ha sottolineato - la Campania ha il più alto tasso di giovani, siamo il terzo polo universitario del Paese. La nostra è una regione molto protesa verso ricerca e formazione. Purtroppo però il tasso di abbandono è tra i più alti del Paese, troppi studenti non arrivano alla laurea, viviamo il paradosso di avere una delle percentuali più alte di iscritti cui corrisponde una percentuale bassa di laureati. Abbiamo bisogno di mense e di alloggi per studenti per far sì che le università restino il luogo del dialogo e della discussione come accade da 800 anni". L'intervento del governatore campano De Luca, denso di sollecitazioni, e le repliche del ministro dell'Interno Piantedosi, sia pure su posizioni diverse, hanno finito per arricchire il dibattito ponendo fine all'incontro.
   

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