(ANSA) - NAPOLI, 15 MAG - "Quando si mette mano alla squadra
pesantemente, com'è successo al Napoli, bisogna sostituire i
calciatori forti con altrettanti calciatori forti. Sono arrivati
gli sconosciuti? Sì, ma ci sono i video, ci sono le notizie, ci
sono i compagni di squadra e ci si informa. La parte maggiore la
fa il direttore Giuntoli che ha gran qualità nel farlo". Lo ha
detto l'allenatore del Napoli Luciano Spalletti dal palco di
Bologna dove oggi ha ricevuto il premio Bulgarelli 2023 come
miglior allenatore di serie A.
Spalletti ha spiegato, parlando dell'addio di Insigne,
Koulibaly e Mertens e l'arrivo di Kvaratskhelia, Kim Min-Jae,
Raspadori e Simeone, che "si va a collocare - ha detto - questi
calciatori nei ruoli che ci mancano. Un'altra caratteristica che
deve avere un allenatore è quello di credere sempre di avere a
che fare con una squadra forte. Abbiamo lavorato con la massima
disciplina, la massima disponibilità di tempo. Perché poi è il
tempo che dedichi a una cosa a fare la differenza. E io ho
dedicato tutto il tempo al Napoli. Poi pian piano si va a creare
un sistema di gioco, a credere in qualcosa di condiviso. Non è
mai una partita sola, ci sono gli episodi, i momenti in cui hai
più condizione sia fisica che mentale. E' un lavorare in maniera
seria che porta al risultato finale". Spalletti ha parlato anche
della festa della città: "Napoli - ha detto - ha insegnato come
festeggiare uno Scudetto, ha insegnato come far partecipare
tutti alla gioia di un'altra squadra. Napoli ci ha insegnato che
la gioia, l'allegria e la felicità non hanno confine".
Spalletti ha parlato anche del divario tra i cinque club
italiani in semifinale delle coppe europee e la nazionale che
non si è qualificata ai due ultimi Mondiali: "Della mia squadra
- ha detto il tecnico - mi sono riposato io, mentre in molti
erano in Nazionale. Quando si parla di squadre di quel
condominio altissimo del calcio, è normale che il 75% di
giocatori siano in Nazionale. E' sempre un dovere considerare
tutto, nel calcio è importante dare disponibilità, allenarsi,
voler essere alleanti".
Sul premio Bulgarelli, Spalletti ha detto: "Per chi è della
mia generazione il premio Bulgarelli è come l'Oscar per il
cinema - le parole del tecnico toscano - Giacomo Bulgarelli è
stato parte importante della storia del Bologna grazie alla sua
perseveranza. Ricevere questo premio nell'anno in cui il Napoli
è diventato campione d'Italia, al grido di 'Tutto per lei', per
me assume un'importanza particolare e anche per questo voglio
ringraziare quelli che mi hanno permesso di riceverlo, ossia i
miei calciatori e il Napoli Calcio. I miei calciatori per tutto
l'anno si sono impegnati, hanno fatto tutto benissimo, dando
gran disponibilità in allenamento e in partita. Hanno dimostrato
quell'attaccamento alla maglia, una cosa in cui Giacomo
Bulgarelli era maestro assoluto". (ANSA).