(ANSA) - NAPOLI, 07 FEB - Per Gennaro Oliviero, presidente
del Consiglio regionale della Campania, Francesco Boccia, "è
stato il commissario liquidatore del partito democratico in
Campania".
"In genere un commissario viene nominato per essere super
partes. Francesco Boccia non lo è mai stato. Parla di
impraticabilità di campo, dimenticando che è stato lui a
sottrarre il pallone della democrazia e del confronto. La sua
nomina di commissario regionale aveva un unico obiettivo, quello
di garantire i posti dei catapultati nazionali senza valutarne
la ricaduta sul risultato del Pd. La sua "neutralità" si è
ulteriormente appalesata allorquando, siamo stati costretti, in
tanti, a chiedere le sue dimissioni, considerato che era già da
tempo coordinatore della mozione Schlein".
"Come fa Boccia - si chiede - a dichiarare che non ho fatto
campagna elettorale per il Pd nelle scorse politiche? Certo non
ero entusiasta di come ha composto le liste, l'ho anche scritto
in una nota pubblica. Ora il confronto sul numero degli iscritti
con i risultati delle politiche è solo un modo strumentale per
cercare di frenare l'avanzata di Bonaccini. Queste terre,
insegnano che, quando le candidature sono locali e sentite dalla
base, hanno espresso percentuali altissime. Ora Boccia, alla sua
quarta nomina parlamentare, si faccia un esame di coscienza e,
piuttosto che minacciare di occuparsi di me, si dedichi alle
ragioni politiche della sua mozione. La smetta di incattivire
questa campagna elettorale in cui proprio il suo atteggiamento
in Campania dimostra l'esistenza di un cavallo di Troia per
Bonaccini". Secondo Oliviero "il doppiogiochismo ha preso il
sopravvento e, in quanto imbarazzante, va denunciato in ogni
sede. Probabilmente avrei dovuto farlo subito, evidenziando che
amicizie e frequentazioni hanno preso il sopravvento sulla
politica. Ma ho scelto il tono basso e responsabile per non fare
danno a Bonaccini, al partito e ai tantissimi cittadini e
amministratori che hanno inteso rinnovare fiducia al Pd. Ciò
nonostante sono pronto a confrontarmi in ogni sede e
pubblicamente, con chi continua a gettare fango sul sottoscritto
e sul partito, conducendo una campagna di odio nel tentativo di
coprire il vuoto elettorale che li contorna". (ANSA).