Il Comune di Aversa (Caserta) è
stato destinatario di una serie di osservazioni e richieste da
parte della Corte dei Conti, la cui attività di controllo ha
riguardato i bilanci consuntivi dell'anno 2019 e 2020,
allargandosi poi agli anni 2016, 2017 e 2018, dove sono state
riscontrate diverse criticità ed errori contabili relativi al
calcolo del F.C.D.E. (Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità). In
particolare i magistrati contabili hanno chiesto al Comune la
riapprovazione degli ultimi due consuntivi approvati, quelli per
gli anni 2020 e 2021, e ciò ha fatto insorgere l'opposizione
consiliare, che ha chiesto le dimissioni del sindaco Alfonso
Golia, accusando la sua amministrazione, in carica dal 2019, di
aver "scritto bilanci falsi". Accusa cui Golia ha risposto
prontamente, parlando di "grande bugia" della minoranza.
"La delibera della Corte - spiega Golia - non è una sentenza di
condanna né nei confronti del Sindaco, né della amministrazione,
così come qualcuno vuole far credere. Ringraziamo la Corte per
l'operato svolto a tutela di tutti noi cittadini".
Nel dettaglio, con particolare riferimento ai presunti errori di
calcolo del Fondo Crediti di dubbia esigibilità, Golia
sottolinea che "nessuno mai li aveva evidenziati in questi anni,
neanche quelli che oggi si stracciano le vesti e chiedono le
dimissioni del Sindaco. Di tali errori la Corte ci chiede di
tener conto e di riequilibrare il disavanzo". Tra le criticità
rilevate dalla Corte vi sono "il reiterato utilizzo
dell'anticipazione di tesoreria", il "mancato rispetto di
sostenibilità del disavanzo a carico dell'esercizio 2020". Sul
primo punto Golia spiega che "l'ente, al 31-12-2019, era ancora
in anticipazione di Tesoreria, attribuibile ad una tensione di
cassa dell'Ente, ma oggi vi è rientrato grazie ad
un'accelerazione degli incassi, e non vi ha fatto più ricorso";
Sul secondo, il sindaco afferma che "il Comune ha avviato
procedure volte al recupero delle entrate attraverso il doveroso
accertamento delle stesse".
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