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Operazione contro la 'ndrangheta, arresti e sequestri di beni

Operazione contro la 'ndrangheta, arresti e sequestri di beni

A Reggio Calabria indagati per mafia, tentati omicidi,estorsioni

REGGIO CALABRIA, 11 ottobre 2023, 12:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Polizia di Stato, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sta eseguendo dalle prime ore di oggi diverse misure cautelari e sequestri di beni a carico di soggetti indagati per associazione mafiosa ed altri reati, ritenuti affiliati alle cosche di ndrangheta Libri e Tegano-De Stefano di Reggio Calabria.
    L'operazione si svolge sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri.
    A Reggio Calabria ed in altre città italiane i poliziotti stanno eseguendo numerosi provvedimenti restrittivi disposti dal Gip a carico di soggetti indiziati, a diverso titolo, e allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
    L'indagine condotta dalla Squadra Mobile, in particolare, ha colpito presunti esponenti delle cosche Libri e Tegano-De Stefano del mandamento centro di Reggio Calabria, tra le quali vigeva un accordo spartitorio per le estorsioni da eseguire in alcune aree della città.
    Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti restrittivi è in corso il sequestro preventivo di 11 società riconducibili ad imprenditori a cui viene, invece, contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
   Un boss detenuto in carcere riusciva comunque a comunicare con l'esterno grazie all'utilizzo di telefoni cellulari abilmente modificati e introdotti all'interno degli istituti di pena con la collaborazione del figlio. E' uno degli aspetti emersi dall'inchiesta "Atto quarto" condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria con il coordinamento della Dda guidata da Giovanni Bombardieri, che stamani ha portato all'arresto di 28 soggetti - 23 in carcere e 5 ai domiciliari - e al sequestro di 11 società riconducibili ad imprenditori indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in
associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed altro.
   Le indagini costituiscono il seguito delle operazioni Theorema - Roccaforte, Libro Nero e Malefix, che nel tempo hanno svelato assetti e dinamiche criminali delle cosche Libri, De Stefano e Tegano. L'inchiesta di oggi, basata su intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, e sulle dichiarazioni di un imprenditore vittima di estorsione,  hanno permesso di accertare la perdurante operatività della cosca Libri non solo nella storica roccaforte nel quartiere di Cannavò e zone limitrofe, ma anche la sua influenza nei quartieri di Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio, nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana nonché nella zona centro di Reggio Calabria, porzione di territorio quest'ultima all'interno della quale sarebbero in vigore accordi spartitori con i De Stefano e i Tegano.
   L'indagine, inoltre, ha fatto emergere l'operatività, in seno alla cosca Libri, di un'ulteriore, quella di San Cristoforo, territorio limitrofo a quello di Spirito Santo.  A riprova del carisma e delle significative relazioni criminali della cosca Libri, dall'inchiesta sono emersi solidi rapporti con le articolazioni di 'ndrangheta sia del mandamento tirrenico sia del mandamento Ionico.
   Il reato di concorso esterno viene contestato ad alcuni imprenditori che secondo l'accusa avrebbero stretto un vero e proprio rapporto sinallagmatico con la cosca, versando somme di denaro o assumendo personale segnalato in cambio di protezione e aiuto ad acquisire commesse ed espandere le proprie attività.

   L'inchiesta ha fatto anche parzialmente luce sul tentato omicidio compiuto  il 17 maggio 2017 a Reggio Calabria ai danni di Antonio Baggetta. Per questo sono stati individuati due soggetti che avrebbero avuto il compito di procurare ed occultare le armi ed il motociclo, poi rinvenuti e sequestrati dagli investigatori della Polizia, utilizzati per portare a compimento il delitto.

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