A Potenza il silenzio del sabato porrà fine, almeno pubblicamente, a una campagna elettorale infuocata dallo scontro, che negli ultimi giorni si è fatto sempre più duro, tra i candidati al ballottaggio, domenica 23 e lunedì 24 giugno, per diventare sindaco: Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra). Nel primo turno Fanelli (Lega, vicepresidente uscente della Giunta lucana) ha raggiunto il 40,6% (15.416 voti) contro il 32,4 del consigliere comunale uscente Telesca (12.319 voti).
La circostanza che non ci sia un evidente favorito ha spinto le due coalizioni a mettere sul tavolo tutte le carte, anche quelle per screditare l'avversario. Da entrambe le parti, non sono mancati attacchi diretti, politici e personali, che però potrebbero avere come effetto principale quello di tenere lontani dalle urne molti potentini. Proprio il tema dell'affluenza è stato al centro degli ultimi appelli al voto dei due candidati: due settimane fa, hanno votato 39.335 persone, pari al 69,1% degli aventi diritto, rispetto al 71,7 del primo turno di cinque anni prima. Nel 2019 per il ballottaggio tra Mario Guarente (Lega), poi risultato vincitore con soli 200 voti di distacco, e Valerio Tramutoli (Basilicata possibile) votarono 32.804 potentini: è molto probabile che questa volta il dato si abbassi, e non di poco.
Un dettaglio, questo, che, ovviamente, potrebbe risultare decisivo per l'assegnazione della fascia tricolore. In particolare, c'è da comprendere come si comporteranno gli elettori che al primo turno hanno sostenuto altri due candidati sindaco del centrosinistra: Pierluigi Smaldone, a capo di una coalizione formata da Potenza Ritorna, Città Nuova e M5S, per il quale hanno votato 6.696 potentini (17,6%), e Francesco Giuzio (Basilicata possibile) che si è fermato a quota 3.058 (8%).
Per giorni sono andate avanti le interlocuzioni tra Telesca, Smaldone e Giuzio: alla fine non c'è stato alcun apparentamento ufficiale ma un accordo programmatico, in dieci punti, sottoscritto dai tre, che nelle iniziative elettorali dell'ultima settimana si sono spesso presentati insieme. Da verificare anche dovranno andare a finire i voti "disgiunti" del primo turno quando Fanelli ha preso circa dieci punti percentuali in meno rispetto alla sua coalizione, formata da sette liste, mentre Telesca ha ottenuto circa cinque punti in più rispetto al totale dei cinque simboli (tra i quali non c'è quello del Pd) che lo hanno sostenuto. Il ballottaggio determinerà anche la definizione del nuovo Consiglio comunale: la maggioranza andrà alla coalizione vincitrice della sfida tra Fanelli e Telesca.
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