Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cgil, i Cpr da chiudere perché non rispettano i diritti umani

Cgil, i Cpr da chiudere perché non rispettano i diritti umani

Dopo una visita nel centro di Palazzo San Gervasio

POTENZA, 15 aprile 2024, 16:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"I Cpr vanno chiusi in quanto non garantiscono il diritto d'asilo e il rispetto dei diritti umani.
    Accoglienza e inclusione devono essere le linee guida di nuove politiche dell'immigrazione nel segno dell'umanità. Non possiamo accettare che la nostra Costituzione e i diritti vengano calpestati".
    E' la posizione espressa da una delegazione della Cgil di Potenza dopo una visita nel centro di Palazzo San Gervasio (Potenza): "Non è accettabile - ha spiegato il segretario della Cgil potentina, Vincenzo Esposito - che i migranti vengano rinchiusi in questi lager, privati dei più elementari diritti e in condizioni spesso disumane. I Cpr sono frutto di una politica migratoria che guarda esclusivamente a operazioni di controllo e contenimento e non alla gestione del fenomeno migratorio, ai diritti e alla necessità di guardare alle persone che arrivano come nuovi europei e pezzi già esistenti della nostra società.
    Una visione distorta del reale e dei principi di questo Paese: nessuna strategia da parte del Governo che non fa alcuno sforzo per considerare i migranti non come stranieri ma come titolari di diritti. Il rischio della mancanza di strategia, come è evidente anche nel caso di Palazzo San Gervasio, è che si riproduca una stagione di ghetti e di disagio sociale nei singoli territori e che l'accoglienza continui a rimanere un tema esclusivo del ministero dell'Interno mentre dovrebbe e potrebbe rappresentare un ambito ampio in cui al centro ci siano i diritti, i servizi e si possano riattivare economie, valorizzando anche territori marginalizzati e spopolati se coinvolti tutti gli attori in campo: Governo, Regioni, Comuni, terzo settore, sindacati - ha concluso Esposito - potrebbero rappresentare ciascuno per la propria competenza un motore di evoluzione in termini di diritti umani, sviluppo dei territori, tutela dei diritti, lotta allo sfruttamento".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza