C'era anche una rappresentanza
della Coldiretti di Basilicata a Bruxelles "per manifestare
contro le politiche dell'Unione europea che bloccano
l'agricoltura". Lo ha reso noto l'ufficio stampa
dell'organizzazione di categoria lucana.
"A rischio - ha spiegato il presidente di Coldiretti
Basilicata, Antonio Pessolani - una filiera di quattro milioni
di lavoratori e per questo non accetteremo nessun taglio alle
risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli
agricoltori poiché oggi occorre assicurare l'autonomia
alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio
generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che
l'allargamento dell'Unione all'Ucraina venga pagato dalle
aziende agricole. Condividiamo - ha continuato - l'appello del
nostro presidente Prandini affinchè venga abolito
definitivamente l'assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti
che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e
favorisce paradossalmente le importazioni dall'estero di
prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di
quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e
di rispetto dei diritti dei lavoratori".
Per la Coldiretti lucana, "è poi necessaria l'applicazione
continua ed efficace del Dlgs 198 sulle pratiche sleali, voluto
e fatto approvare dalla Coldiretti. Oggi - ha concluso Pessolani
- se applicato garantirebbe alle aziende la remunerazione dei
loro prodotti ad un valore superiore ai costi di produzione
inserendo a pieno l'agricoltura in un sistema di reale mercato".
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