"A Potenza in 18 anni di cure
palliative in 'Hospice' e con migliaia e migliaia di pazienti
assistiti, non abbiamo mai ricevuto una richiesta reale di
eutanasia o suicidio assistito. Se riusciamo a spiegare alle
persone che c'è un'alternativa, che sono le buone cure e
l'accompagnamento, probabilmente le statistiche avrebbero altri
esiti": lo ha detto nel pomeriggio, a Potenza, il referente
lucano del network "Ditelo sui tetti" e direttore del reparto
"Hospice" dell'ospedale San Carlo di Potenza, Marcello Ricciuti
a margine del seminario "The Care Day" che si è svolto in altre
otto regioni italiane.
"Promuoviamo le cure palliative - ha detto - e sosteniamo
l'idea che anche nelle condizioni di inguaribilità, disabilità,
grande fragilità, è sempre possibile curare anche quando non è
possibile guarire. Le nostre cure - ha continuato - permettono
di accompagnare chiunque alleviando la sofferenza e dando
l'opportunità di vivere serenamente i momenti più difficili. E'
la risposta giusta a chi versa in queste condizioni, ed è quello
che chiedono le persone. Riteniamo che il suicidio assistito e
l'eutanasia siano una scelta sbagliata che va contro il senso
del servizio sanitario". Ricciuti ha chiesto l'intervento delle
istituzioni nazionali e regionali "affinché permettano di
offrire le cure palliative a tutti e ovunque". "Non deve essere
l'eutanasia una scelta obbligata di non libertà ad essere curati
sino in fondo", ha concluso.
Con Ricciuti c'era anche il presidente del consiglio
regionale della Basilicata, Carmine Cicala che ha sottolineato
come "il percorso della proposta di legge sul 'fine vita'
presentata da nove consigli comunali è in itinere davanti alla
quarta commissione. Non nego che anche io ho invitato alla
massima cautela dato il parere espresso dall'Avvocatura dello
Stato che ribadisce come questa non sia materia dei consigli
regionali. La nostra competenza deve essere rivolta ai pazienti
e riguarda la loro tutela".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA