(ANSA) - ROMA, 17 NOV - "E' importante insistere sul tema
della formazione: l'Italia è un grande Paese che in maniera
incommensurabile vanta una eredità e un bagaglio culturale che
tutti vorrebbero avere", e "abbiamo il dovere di tramandare
questo sapere, perché possa essere patrimonio per i nostri
connazionali all'estero. Sei milioni di italiani all'estero non
possono essere dimenticati, rappresentano il nostro saper fare".
Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani,
intervenendo all'evento conclusivo delle Giornate della
formazione italiana nel mondo alla Farnesina.
"Se non ci fossero stati i minatori di Marcinelle, il Belgio
non sarebbe cresciuto così. E il raddoppio del Canale di Panama,
la più grande opera infrastrutturale al mondo, è stata
realizzata da un'impresa italiana. Tutto questo è cultura", che
non è solo latino, musica, arte, architettura, ma anche scienza
e tecnica. "E' giusto che i nostri concittadini non perdano
questo patrimonio, come il patrimonio della nostra lingua", ha
sottolineato il ministro.
"Abbiamo tantissimo da dare, un bagaglio che non dobbiamo
considerare qualcosa di passato, ma di vivo. Non un patrimonio
esclusivo dell'Italia, ma da donare al mondo perché arricchisce,
fa crescere l'intelligenza" di tutto il mondo. "Credo - ha
aggiunto Tajani - che le nostre scuole all'estero debbano essere
sempre più aperte ai giovani non italiani, per far conoscere
meglio la nostra identità". Studiare insieme a ragazze e ragazzi
italiani significa "rafforzare uno spirito di pace", perché "la
cultura, per sua natura, porta al dialogo, confronto e alla
pace" e "le scuole devono essere fucine di cultura".
Dobbiamo essere "fieri di essere italiani. L'amore per la
patria non è nazionalismo aggressivo, ma amore per un'identità
da donare agli altri e anche volere ricevere" dagli altri Paesi,
"accrescendo il nostro sapere conoscendo gli altri", ha
affermato il titolare della Farnesina. (ANSA).
