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Legambiente, in Italia avifauna e anfibi a rischio

Legambiente, in Italia avifauna e anfibi a rischio

4 priorità per l'Italia, Ue confermi target per la biodiversità

ROMA, 22 maggio 2024, 16:57

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia la biodiversità è sempre più rischio, minacciata soprattutto da crisi climatica, inquinamento, catture accidentali e azioni antropiche. Lo rileva Legambiente secondo cui a preoccupare, in particolare, è lo stato di salute di avifauna e anfibi, a cui la ong dedica quest'anno uno speciale all'interno del suo report Biodiversità a rischio 2024.
    Le specie più a rischio comprendono il fratino, la berta maggiore e minore, il gabbiano corso, la salamandra di Aurora, il geotritone del Monte Albo e il geotritone del Sarrabus.
    Legambiente accenna anche a una nuova malattia tipica dell'avifauna marina, la "plasticosi", una fibrosi nel tratto gastrointestinale, indotta dall'ingestione continua e abbondante di plastica.
    Legambiente denuncia i ritardi dell'Italia sia nell'istituire nuove aree protette e zone di tutela integrale al 2030 sia nel frenare le varie minacce a partire dal bycacth, ossia la cattura accidentale delle specie durante l'attività di pesca. L'Italia, ricorda la ong, ha ricevuto una lettera di messa in mora dalla Commissione Europea per non aver attuato le misure previste dalle Direttive "Uccelli", "Habitat" e "Ambiente Marino", specialmente rispetto alla protezione degli uccelli marini.
    Quattro le priorità su cui l'Italia dovrà lavorare, secondo Legambiente: istituire nuove aree protette e zone di tutela integrale e sbloccare le 70 in stallo; attuare i Piani d'Azione e Strategie comunitarie, adottati dall'Ue per favorire la protezione e valorizzazione della biodiversità; vietare la pesca a strascico in tutti i parchi nazionali marini e le aree marine protette; valorizzare le esperienze virtuose messe in campo in questi anni, dalle buone pratiche territoriali, ai progetti a tutela della biodiversità finanziati dal Programma Life dell'Ue.
    Nella prossima legislatura europea l'auspicio è di confermare gli obiettivi del Green Deal e i target della Strategia per la biodiversità.
   

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