"Persone, identità e neurotribù:
un paradigma evolutivo per l'autismo", questo il titolo del
nuovo appuntamento della rassegna dell'Università dell'Aquila "i
Mercoledì della cultura", in programma mercoledì 18 gennaio,
alle ore 18.15, all'interno della libreria Colacchi (Corso
Vittorio Emanuele II, 5). Ospite e relatore dell'iniziativa sarà
il professor Marco Valenti, medico specialista in psichiatria e
docente di Sanità pubblica al Dipartimento di Scienze cliniche
applicate e biotecnologiche (Discab) di Univaq. Con una
prevalenza ormai stimata in circa uno su 60 nella popolazione
generale, che ha fatto parlare impropriamente di epidemia,
l'autismo nelle sue diverse manifestazioni che lo connotano come
uno "spettro" è diventato, più che una condizione clinica, un
fenomeno di interesse generale e un paradigma culturale. Eppure,
solo fino a pochi decenni or sono, l'autismo era una condizione
quasi misconosciuta, sommersa nel mare indistinto del disagio
mentale e della "follia", stigmatizzata e segregata
nell'istituzione psichiatrica.
Affrancato dalla schizofrenia, l'autismo ha conosciuto una
sua indipendenza nosografica solo recentemente, e a partire
proprio dalla variegata comunità di persone, caregiver,
terapisti, ricercatori e soggetti istituzionali è sorto un
dibattito acceso che ha portato alla dicotomia epistemologica
tra "person-first" e "identity-first", per giungere agli
sviluppi del concetto di neurodiversità come modo di essere nel
mondo.
"Person-first" e "identity-first" sono due forme di linguaggio
inclusivo considerate idonee per indicare la disabilità. Ad
esempio, l'espressione "persone con disabilità" è definita
"person-first language" poiché pone prima la persona e poi come
caratteristica la disabilità. L'espressione "persone disabili"
si riferisce invece "all'identity-first language" e si basa
sull'idea del riconoscimento della disabilità come categoria
identitaria. In tal senso, usando un approccio "identity-first"
gli autistici possono a buon diritto essere considerati una
neurotribù con specifiche modalità di apprendimento e
adattamento al mondo, e con pari diritti nell'accesso alle
risorse necessarie per poter esprimere il loro potenziale.
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