"L'articolo 11 della Costituzione
ormai è carta straccia per gran parte delle forze politiche che
hanno trasformato il nostro Paese in una piattaforma per le
guerre occidentali. E' ora di costruire un'alternativa pacifista
al partito unico della guerra". E' l'appello del segretario
nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Maurizio
Acerbo, e del responsabile pace del partito, Gregorio Piccin.
"L'Italia ha deciso di disertare la conferenza dell'Onu di
Vienna che coinvolge gli Stati che hanno sottoscritto il
Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato nel
2017. Non solo il nostro Paese non ha aderito al Trattato Onu -
scrivono in una nota - ma neanche partecipiamo come osservatori.
Questa decisione è gravissima e fotografa il carattere
guerrafondaio del governo Draghi e il fatto che oggi in
Parlamento abbiamo un partito unico della guerra e della Nato,
che va da Giorgia Meloni al Pd".
"L'arrivo a Ghedi del primo F35 abilitato per il lancio di
ordigni nucleari di 'first strike' segue anni di programmi di
'nuclear sharing' della Nato - proseguono - in cui i nostri
piloti sono stati addestrati all'uso di armi atomiche. L'Italia
è piena di bombe nucleari e i due poli fanno a gara in
servilismo verso gli Usa. Il silenzio e la complicità con la
deportazione di Julian Assange sono parte di questa subalternità
agli Usa che guidano il blocco occidentale - concludono gli
esponenti di Rifondazione - in una deriva neoimperialista e
militarista che sta trascinando il mondo verso la guerra con
Russia e Cina".
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