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A Verona "Sol&Agrifood", salone Agroalimentare qualità

A Verona "Sol&Agrifood", salone Agroalimentare qualità

Danese, sistema servizi per internazionalizzazione made in Italy

11 aprile 2017, 13:39

Redazione ANSA

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VERONA - Viaggia a pieno ritmo "Sol&Agrifood", il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità, parallelo a Vinitaly, aperto ufficialmente ieri a Verona dal ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina. "Con i suoi circa 300 espositori - ha spiegato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, - Sol&Agrifood si sta sempre più connotando come un sistema di servizi per la promozione e l'internazionalizzazione delle migliori produzioni made in Italy, sul modello di Vinitaly". "La sua forza - ha aggiunto - è quella di mettere in contatto le aziende con i buyer, facendo nel contempo cultura del prodotto".
Il direttore generale di Ice-Istituto per il commercio estero, Piergiorgio Borgogelli, ha sottolineato che "si tratta di una fiera di riferimento su cui noi investiamo, perché dà una connotazione precisa all'olio extravergine di oliva e al resto dell'agroalimentare italiano". "Per questo - ha concluso - costituisce un'attrazione per i buyer da portare in Italia che noi selezioniamo tra i distributori e i retailer di alta gamma nei mercati più interessanti".
Nel 2016, gli operatori del trade presenti a Sol&Agrifood sono stati 56mila, dei quali 14mila provenienti da 82 Paesi. Quest'anno alle delegazioni di buyer invitati in fiera attraverso le attività di incoming di Veronafiere e Ice si aggiunge un'iniziativa mirata su Taiwan con 15 operatori tra importatori e chef invitati a seguire le sessioni della EVOO Academy dedicata ai visitatori internazionali sull'utilizzo dell'olio extravergine di oliva con lo scopo di creare ambasciatori del made in Italy nel mondo. Portare gli operatori in Italia è proprio una delle richieste di Fooi - Filiera olivicola olearia che coinvolge il 100% della filiera oleicola e che rappresenta un nuovo modello di interprofessione che ragiona in termini di mercato. "Averli qui - ha detto il presidente di Fooi, David Granieri - significa avere l'opportunità di fare story telling, cioè spiegare, partendo dal territorio, la distintività della produzione oleicola italiana".

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