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Marmomacc, da Ne province più competitive estero per lapideo

Marmomacc, da Ne province più competitive estero per lapideo

Analisi del Centro Studi Camere Commercio di Verona

28 settembre 2016, 18:50

Redazione ANSA

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MARMOMACC © ANSA/Ennevi Verona Fiere

MARMOMACC © ANSA/Ennevi Verona Fiere
MARMOMACC © ANSA/Ennevi Verona Fiere

VERONA - Sono in nord Italia le province più competitive sui mercati esteri nel settore lapideo. Verona, Vicenza, Bergamo, Trento, Brescia e Bolzano mostrano competitività in crescita del 2%: con una quota del 42% sull'export italiano complessivo, pari a 782,3 milioni di euro nel primo semestre 2016. E' quanto emerge da un'analisi delle quote di mercato detenute delle province italiane sui principali mercati esteri di sbocco del lapideo realizzato dal Centro Studi della Camera di Commercio di Verona in occasione della 51/a edizione di Marmomacc che si è aperta oggi a Veronafiere.
Nella top ten delle principali province esportatrici, dieci aree in cui si concentra l'82% delle vendite all'estero di marmo e pietra, segue il centro Italia con le province di Massa Carrara e Lucca che pesano per il 31,6%. Una quota stabile rispetto al 2015. A seguire le province di Trapani e Ragusa con il 5,3%, anch'esse stabili.
"A Verona l'export è cresciuto del 4,3% nel primo semestre, decisamente in corsa - ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello - rispetto alla media italiana dello 0,6%". " Un dato che testimonia - ha aggiunto-, assieme alla performance delle altre province vicine, la vitalità di quest'area e di un comparto che ha saputo affrontare e superare con successo le numerose bolle immobiliari, spostandosi da un mercato all'altro, sempre in cerca di nuove opportunità e consolidando le posizioni sui mercati di sbocco tradizionali".
"Certo con l'aiuto delle Camere di Commercio che organizzano da anni incontri di promozione e informazione e b2b, ma soprattutto grazie alla presenza di un'infrastruttura fondamentale quale Marmomacc. Non è un caso che il business cresca e si sviluppi proprio nelle aree vicine a quella in cui si tiene la fiera" ha spiegato Riello. I cinque mercati di riferimento del marmo italiano sono Stati Uniti, Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia. Totalizzano 405,4 milioni di euro di export, il 51,8% del totale. L'export negli Gli Stati Uniti, tradizionale mercato di sbocco del lapideo italiano mostra i primi segni di cedimento, a conferma dei timori di stagnazione economica che si paventano nei paesi a stelle e strisce. In forte calo (-8,7%) la Svizzera, tradizionale sbocco per l'ardesia di Verbano-Cusio-Ossola, provincia che si posizione al 14esimo posto della classifica della province esportatrici con 10,3 milioni di euro. Perde il 3,1% anche la Germania. Crescono invece mercati più vicini e forse fino ad ora meno considerati: il Regno Unito (+6,7%) e la Francia (+18,2%). "Anche in questo caso a trainare la corsa è la provincia di Verona - ha concluso Riello - che detiene quote importanti di questi cinque mercati. Seconda negli Stati Uniti, dopo Massa Carrara, e in Svizzera, dopo Verbania, prima in Germania, Regno Unito e Francia. Dall'analisi del nostro Centro studi emerge anche che le province del nord Italia giocano in squadra. E bene. Negli Stati Uniti Verona, Bergamo e Vicenza insidiano il primato toscano, ma in Germania non c'è storia: da Vicenza a Bergamo, il marmo viene fornito da aziende del Nord Italia, a parte una quota minoritaria di Ragusa".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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