Il Prosecco è diventato "il
capro espiatorio" di un sistema "nazionale e internazionale in
cui si utilizzano gli anticrittogamici", ma gli andrebbe
"riconosciuto il merito perché si sta dando delle regole prima
di tutti" in termini di viticoltura sostenibile. Lo ha detto il
presidente della Regione Veneto Luca Zaia ai giornalisti, a
margine dell'evento tenuto nella sede europea della Regione sui
risultati dell'iniziativa che ha visto il territorio di
Conegliano-Valdobbiadene fregiarsi del titolo di Città europea
del vino 2016. "Le colline alla sinistra del Piave ora sono
candidate dall'Italia a Patrimonio Unesco", ha ricordato Zaia,
passando il testimone di Città del vino alla municipalità
spagnola di Cambados (Galizia). Zaia è tornato sulle polemiche
circa l'utilizzo dei prodotti agrochimici nell'area di
produzione del Prosecco. "Si fa passare l'idea che il Prosecco
sia una pecora nera - ha dichiarato - quando invece ha iniziato
per primo un percorso che porterà tutta la produzione viticola
veneta, non solo del Prosecco, a un sistema di certificazione
ambientale totale". "Si parla tanto del diserbante glifosato e
nei quindici comuni" dove si produce il Prosecco Superiore
Conegliano Valdobbiadene DOCG, "già hanno deciso di non
utilizzarlo più. Però questo - ha chiuso Zaia - non si
dice".
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