La guardia di Finanza di Vicenza
ha inviato alla procura Regionale della Corte
dei Conti di Venezia una relazione in merito ad un illecito da
parte del vertice di una società in house, partecipata da
numerosi Comuni dell'Alto-vicentino, responsabile della
raccolta, recupero e trattamento di rifiuti che hanno causato un
danno erariale da mancata entrata di circa 2 milioni e 200 mila
euro.
L'indagine dei finanzieri di Schio ha portato alla notifica di
5 citazioni in giudizio nei confronti del direttore e dei membri
del Cda della società in house. Le 'fiamme gialle' hanno
accertato che l'impresa a capitale pubblico non ha presentato
alla Direzione Ambiente della Regione Veneto alcuna proposta di
tariffa "al cancello" per il conferimento dei rifiuti, obbligo
indicato all'atto del rilascio dell' autorizzazione Integrata
Ambientale da parte del segretario regionale per l'Ambiente.
Pertanto, la società ha applicato, dal 2011 al 2021, una tariffa
di conferimento dei rifiuti "autodeterminata", in quanto mai
sottoposta al vaglio degli organi competenti, insufficiente per
coprire costi industriali e oneri fiscali, al mero fine di
preservare esigenze di mercato e, di conseguenza, ponendosi in
contrasto con il perseguimento dell'interesse pubblico. Secondo
gli investigatori da un lato, le imprese private hanno
beneficiato di costi di smaltimento rifiuti inferiori rispetto a
quelli previsti dalla normativa di settore e, dall'altro, la
copertura
dei costi di funzionamento dell'impianto è stata fatta gravare
sui cittadini. Per coprire i costi di funzionamento
dell'impianto, difatti, i Comuni soci hanno dovuto sostenere uno
sforzo economico maggiore che ha comportato un aumento della
tassa comunale sui rifiuti per le imprese e le famiglie
residenti nei municipi interessati. L'esito dei fatti è stato
rimesso alla valutazione dell'autorità Contabile di Venezia che,
ritenendo sussistenti i presupposti per la configurazione di una
responsabilità amministrativo-contabile da danno erariale,
nonché ravvisando la violazione di uno dei principi cardine
degli affidamenti "in house" - ovvero il mancato perseguimento
dell'interesse pubblico a vantaggio di operatori privati - ha
disposto la notifica del provvedimento di citazione in giudizio
nei confronti dei presunti responsabili, ove sono indicate le
condotte contestate e il contributo causale fornito alla
realizzazione del danno cagionato.
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