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L'Ottocento rivive all'Arena di Verona con Traviata e Nabucco

L'Ottocento rivive all'Arena di Verona con Traviata e Nabucco

Nel weekend in scena le due grandi opere

ROMA, 08 luglio 2022, 16:52

Redazione ANSA

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I violini che esili e dolenti aprono il Preludio de La Traviata di Verdi sono in musica la malattia di Violetta, la protagonista, dal destino segnato sin dall'inizio. Ma nella vita di lei irrompe inaspettato l'amore e, con l'esplosione della gioia, un nuovo tema musicale, che diventerà il celebre Amami, Alfredo. Franco Zeffirelli, maestro della regia e della scenografia, parte dalla fine per raccontare la storia d'amore e sacrificio che ha reso unico il capolavoro di Verdi, l'opera più rappresentata al mondo. Il suo allestimento, ultima creazione prima della morte nel giugno 2019, inaugurò il 97° Festival areniano e torna domani, sabato 9 luglio, con il cast della prima. Violetta è il giovane soprano armeno Nina Minasyan, Alfredo è il tenore italiano Vittorio Grigolo mentre il padre di lui, Giorgio Germont, è il baritono Vladimir Stoyanov.
    Lo spettacolo adatta l'intima storia di Violetta alla grandiosità unica degli spazi areniani, con i costumi di Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon e le coreografie di Giuseppe Picone interpretate dal Ballo dell'Arena guidato da Gaetano Petrosino e con le étoile Eleana Andreoudi e Alessandro Staiano. Orchestra e Coro sono diretti dal Maestro Marco Armiliato, Direttore Musicale del Festival.
    Domenica, invece, l'Arena diventa una piazza tumultuosa come quelle milanesi nelle storiche Cinque Giornate. Di scena è il Nabucco riletto da Arnaud Bernard secondo quello che la musica di Verdi sarebbe diventata per gli Italiani del Risorgimento, canto di liberazione e identità nazionale, colonna sonora di quell'Italia che si stava costruendo culturalmente e, solo dopo, politicamente. Alla guida dell'Orchestra della Fondazione Arena e del Coro preparato da Ulisse Trabacchin c'è il Maestro Daniel Oren. E' il baritono Roman Burdenko ad interpretare il re assiro Nabucodonosor, mentre nel titanico ruolo di sua figlia Abigaille, presto sua usurpatrice, torna il soprano polacco Ewa Płonka.
   

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