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>ANSA-IL-PUNTO/COVID:Zaia 'non è finita, 300 in intensiva'

>ANSA-IL-PUNTO/COVID:Zaia 'non è finita, 300 in intensiva'

Tre province ancora in crescita, Salute Venezia in tono minore

VENEZIA, 21 novembre 2020, 18:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Stamani alle 11.00 abbiamo raggiunto 300 ricoverati in terapia intensiva. L'emergenza non è finita anche se siamo in area gialla". Continua l'invito alla prudenza e alle misure di sicurezza ai cittadini da parte del presidente del Veneto Luca Zaia, dopo che il Governo ha confermato la regione nella fascia più bassa di emergenza per Covid-19.
    "Siamo ancora area gialla - ha aggiunto Zaia - ma ho una grande preoccupazione. Non siamo usciti da questo casino. Sicuramente il sistema sanitario, l'organizzazione e il lavoro dei sanitari ci permette di essere in zona gialla. Ma l'ordinanza sulle misure 'zona gialla plus' verrà reiterata".
    La statistica ufficiale do oggi registra 3.570 nuovi contagi rispetto a ieri, che portano il totale da inizio pandemia a 119.726 malati. I decessi salgono a 3.190, 67 in più rispetto a ieri. Negli ospedali si superano 2.600 ricoveri, suddivisi tra area non critica (2.321, +27) e terapie intensive (alle ore 8.00 erano 291, +5).
    "In Veneto c'è un segnale di 'gobbetta' verso giù sui ricoveri da qualche giorno - ha sottolineato il presidente regionale - ma è solo un segnale. Bisogna che si consolidi.
    Abbiamo Verona, Vicenza e Venezia che hanno ancora un trend crescente nei ricoveri. Se non ci mettiamo pancia a terra re-impenniamo le curve. E sarà inutile venire a parlare su cosa faremo a Natale, finirà che ci ingrasseremo mangiando il panettone da soli a casa".
    Sul fronte dei tamponi rapidi, oggi è stato annunciato che circa 500 farmacie aderenti a Federfarma in Veneto hanno dato la propria disponibilità a eseguire i test antigenici per la ricerca del virus presso i propri locali o in strutture dedicate. Si tratta degli stessi tamponi che stanno già eseguendo i medici di medicina generale.
    Il Covid intanto ha indotto Venezia ah celebrare in tono minore la propria festa patronale, una delle più sentite dalla popolazione, la Madonna della Salute, senza ponte votivo sul canal Grande e con pellegrinaggi contingentati, anche se con l'indulgenza plenaria del Papa. "In questo 2020 - ha ricordato il Patriarca Francesco Moraglia, nell'omelia della Messa solenne - è la pandemia da Covid-19 ad aver travolto le nostre vite.
    L'attuale situazione ci aiuta a ricomprendere l'origine di questa festa così tipicamente veneziana e ci richiama all'essenziale, ossia ci fa andare al cuore della celebrazione che è: ritornare a Dio, attraverso la materna intercessione di Maria, al fine di chiedere per noi, per i nostri cari e per ogni uomo, salvezza, salute e pace".
   

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