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Biennale e covid, Sarkis: "l'architettura è ottimista"

Biennale e covid, Sarkis: "l'architettura è ottimista"

Curatore Architettura '21 riflette su Mostra e il dopo pandemia

ROMA, 14 novembre 2020, 16:53

Redazione ANSA

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di Silvia Lambertucci L'architettura è per sua natura "una disciplina ottimista", abituata a cercare soluzioni da offrire alla società, dice Hashim Sarkis, anche per questo il lavoro che si sta portando avanti per la Biennale Architettura riprogrammata per il 2021 a Venezia punterà a consegnarci alla fine un messaggio di speranza. Intervistato da Luca Molinari per il debutto di Sneak Peek, l'iniziativa lanciata per l'avvicinamento alla 17ma Mostra Internazionale d'Architettura la prima rimandata di un anno causa Covid, l'architetto libanese americano chiamato a curarla si interroga sulla paradossale attualità di quel titolo che aveva scelto prima della pandemia ("How will we live together?" Come vivremo insieme?) una domanda che a rileggerla oggi sembra quasi una premonizione. E ricorda come a muovere il suo progetto ci fosse la presa di coscienza di una crisi gravissima e ben precedente lo tsunami globale del Covid, ovvero l'allerta climatica dalla quale comunque si dovrà ripartire e che anzi, proprio alla luce di quello che stiamo vivendo, dovrà essere affrontata con scelte nelle quali anche l'architettura è in prima linea. Il tema del clima, anticipa Sarkis, "sarà presentissimo" nella sua mostra, declinato in diversa maniera dai tanti partecipanti, che in questi lunghi mesi offerti dal rinvio stanno mettendo a punto i loro lavori, "chi aggiustando la rotta" alla luce della pandemia, chi mantenendo il suo progetto iniziale, qualcuno anche con l'ansia che proprio l'argomento virus possa finire per limitare gli orizzonti, la portata e il significato del suo progetto.
   

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