Calo di turisti italiani del 20%
ed un crollo del 70% di quelli stranieri, storicamente, la parte
più consistente del bacino turistico del Veneto. L'analisi è di
Federalberghi Veneto il cui presidente Marco Michielli osserva
che "per le città d'arte è una Caporetto, le spiagge confidano
sull'ultima coda della stagione per contenere le perdite, la
montagna ripone nel mese di agosto la speranza di accogliere i
turisti fidelizzati, le terme guardano direttamente al 2021.
Tutti, indistintamente, lavorano in deficit".
"A giugno - continua Michielli - ci hanno penalizzati le
incertezze post-lockdown, luglio ha registrato i primi movimenti
degli italiani, ma siamo ben lontani dai livelli degli anni
passati. Ulteriore batosta, specie nelle città d'arte, è il
blocco totale di alcuni mercati che esprimono una notevole
capacità di spesa (americani, russi e cinesi)". Per Michielli
"c'è una doppia diffidenza: la prima è sanitaria, la seconda
economica. Le notizie su una possibile ripresa del virus in
autunno frenano i turisti fin da ora; servono interventi forti
per salvare le imprese e i posti di lavoro: prorogare la cassa
integrazione fino a fine anno; ridurre il cuneo fiscale per le
aziende che richiamano in servizio il personale; prolungare le
misure su Imu e su affitti estendendole a tutte le strutture
alberghiere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA