(ANSA)- VENEZIA, 14 APR - Come garantire un futuro alla Basilica
di San Marco a Venezia esposta alle minacce del turismo di massa
(5,5 mln visitatori annuali) e delle infiltrazioni di acqua
salmastra della laguna? A questo interrogativo hanno cercato di
rispondere i protagonisti di un convegno a Venezia con
l'obiettivo di proteggere l'edificio consacrato nel 1094, che ha
coinciso con i primi test di un sistema che dovrebbe far sì che
il nartece - o porticato- della Basilica sia protetto dall'acqua
alta. Un fenomeno che nell'eccezionale quota raggiunta il 29
ottobre 2018 ha gravemente danneggiato lo spazio d'ingresso alla
chiesa, particolarmente i basamenti delle colonne marmoree. Con
questo sistema, costato 2 mln di euro, si risparmia a quest'area
900 ore all'anno di acqua salmastra. Sotto alla piazza ci sono
dei condotti in laterizio settecenteschi che erano danneggiati.
Sono stati restaurati. Essi sono collegati con bocchette che
vengono chiuse in caso di acqua alta. Delle pompe, poi,
espellono l'acqua che si accumula.
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