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Riondino, prossima sfida un musical

Riondino, prossima sfida un musical

Attore, la Mostra mi ha fatto crescere, celebrerò mio mestiere

VENEZIA, 28 agosto 2018, 19:10

Redazione ANSA

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Alla Mostra del cinema di Venezia Michele Riondino si sente "un po' come a casa. Ci sono arrivato prima come spettatore, in tenera età, da studente di teatro, proprio per ammirare il cinema i grandi attori e registi, poi molte volte come attore (tra i tanti suoi film al Lido, Dieci inverni, Noi Credevamo, Il Giovane favoloso, Bella addormentata, Acciaio, La ragazza del mondo), e ora come "padrino, o madrino, come volete, per la serata di apertura e chiusura, un'esperienza unica, che mi lusinga. Io sono cresciuto grazie alla Mostra e ai suoi film". Lo dice sorridendo l'attore sulla terrazza del Palazzo del Cinema, alla vigilia del suo debutto come cerimoniere. Una nuova sfida che si affianca a quella che sta per affrontare a teatro, nei panni del demone Woland nell'allestimento di Il maestro e Margherita di Bulgakov, con cui sarà in tournée e sul set, per 'Un'avventura', musical diretto da Marco Danieli, con Laura Chiatti e le canzoni di Lucio Battisti e Mogol come colonna sonora. "E' proprio una sfida e la considero rischiosissima, perché dovrò cantare e danzare, sto già prendendo lezioni, speriamo bene. Però è un film che non mi sono voluto far sfuggire, anche perché con Marco Danieli ci siamo trovati benissimo nella sua opera prima, La ragazza del mondo. E' un regista molto lucido, attento e coraggioso e con il quale siamo entrati subito in empatia, condividendo la crescita del personaggio. Ed è quello che facciamo anche in questo film". Il ruolo di padrino a Venezia (ricoperto l'anno scorso da Alessandro Borghi) "lo porto avanti con orgoglio, sento di poter rappresentare la Mostra in maniera seria, cercherò di non deludere. Nel testo che ho scritto celebrerò il mio mestiere e quello che rappresenta per me, come artista e come uomo. Ma parlerò anche del grande potere del cinema, del suo saper andare oltre i pregiudizi, della sua capacità di aiutare a comprendere senza giudicare".
   

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