Il sorpasso è avvenuto in questi
mesi: Stevanato Group, multinazionale di Piombino Dese (Padova)
specializzata in packaging di vetro per l'industria
farmaceutica, ha più dipendenti all'estero che in Italia. Il 65%
dei 3.500 addetti, infatti, lavora in uno dei nove Paesi
stranieri scelti come siti produttivi dall'azienda, che conta 14
stabilimenti sparsi in tutto il mondo e ha chiuso il 2017 con un
fatturato di 483 milioni di euro (+7%).
"L'ottica non è quella di delocalizzazione ma di
internazionalizzazione, nel senso che vogliamo essere locali in
ogni mercato", spiega il vicepresidente Marco Stevanato. I primi
passi fuori dall'Europa ne 2010, quando Stevanato Group aprì una
sede in Messico col supporto di Sace Simest (gruppo Cdp) per
inserirsi nel mercato Nafta.
Stevanato oggi è il secondo maggior produttore di fiale al mondo
ed è presente in Brasile, Messico, USA, Danimarca, Germania,
Slovacchia, Cina, Giappone) oltre all'Italia ed esporta in più
di 150 mercati.
Nelle scorse settimane, Stevanato Group ha lanciato un
programma di assunzioni rivolto a duecento neolaureati. "I
giovani talenti - spiega Stevanato - si stanno formando sia nel
quartier generale che nelle sedi estere e a breve prenderanno
posizioni di responsabilità. Stiamo lavorando molto sul
marketing, perché il giovane non va più a fare domanda in
azienda come una volta: ora sono le aziende che devono farsi
conoscere, diventare brand appealing e andare a caccia di
talenti. La dimensione internazionale aiuta, ma soprattutto
bisogna offrire un progetto - conclude Stevanato - Un'azienda
grande non è necessariamente attraente, può esserlo anche
un'azienda medio-piccola ma dinamica che vuole crescere".
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