Il ripristino dei controlli alle
frontiere, con il conseguente aumento dei tempi di consegna
delle merci che viaggiano sia su ferro sia su gomma, potrebbe
recare seri danni al nostro export, in particolar modo quello
verso la Germania che rimane il nostro principale partner
economico. I territori che rischiano le maggiori ripercussioni
comprendono le regioni del Nord. Lo indica la Cgia di Mestre
secondo la quale "la consegna delle nostre merci potrebbe subire
dei forti ritardi, con il pericolo che i committenti tedeschi
applichino delle penali salatissime". Sebbene il saldo
commerciale con Berlino sia negativo (-5,7 miliardi di euro),
nel 2015 (dati ancora provvisori) abbiamo esportato merci e
servizi per oltre 51 miliardi di euro. I principali prodotti
venduti nel mercato tedesco sono stati i macchinari (per un
valore di 7,5 miliardi di euro), gli autoveicoli (5,1 ) i
prodotti (4,1 ) quelli chimici (3,8 miliardi), gli alimentari
(3,5 ) i prodotti in metallo (3,4) e le apparecchiature
elettriche (3,1).
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