AOSTA - Approvato dalla Commissione europea il 12 febbraio 2015, il Programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/20 (FESR) mette a disposizione della Valle d'Aosta 64,3 milioni di euro.
Il programma si pone cinque obbiettivi fondamentali: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione; migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; accrescere la competitività delle piccole e medie imprese; sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori; preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse. Dal punto di vista finanziario è sostenuto dalla Regione (15%), dal Fondo di rotazione statale (35%) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale - FESR (50%).
Proprio diversi assi del FESR sono interessati dalla strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente della piccola regione autonoma, che mira a rilanciarsi diventando un laboratorio di prodotti e servizi innovativi "per" e "dalla" montagna.
Nell'ambito della programmazione 2014-2020, la strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente è stata voluta dalla Commissione europea per consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali FESR, FEASR e FSE, coinvolgendo le imprese e i protagonisti chiave dell'innovazione.
Viene stimato che dal 2015 al 2020 in Valle d'Aosta saranno investiti per lo sviluppo delle azioni previste dalla Strategia 103,3 milioni di euro, di cui 74,4 milioni di risorse pubbliche e 28,9 milioni di fondi privati combinati all'intervento pubblico. Cifre che, insieme alle risorse provenienti da altri programmi europei, fanno prevedere sul Pil regionale un forte impatto per la spesa in ricerca e sviluppo, che nel 2023 potrebbe raddoppiare rispetto ad oggi, avvicinandosi all'1%.
La montagna, elemento centrale della strategia, è vista sotto tre diverse aree di specializzazione. La "montagna d'eccellenza" tocca aspetti come gli acciai speciali, i materiali per alpinismo, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, applicate alle alte vie, ai rifugi di montagna e ai comprensori sciistici. La "montagna intelligente" comprende le soluzioni ICT applicate al patrimonio culturale e ai servizi pubblici, i sistemi di controllo e monitoraggio del territorio. La "montagna ecologica" punta invece ad investire nelle energie rinnovabili, nell'edilizia sostenibile e bio edilizia, nelle produzioni agroalimentari di qualità, e nella tutela ambientale.
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