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Alla scoperta di Augusta Praetoria, l'Aosta di 2.000 anni fa

Alla scoperta di Augusta Praetoria, l'Aosta di 2.000 anni fa

11 agosto 2014, 10:44

Redazione ANSA

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Alla scoperta di Augusta Praetoria, l 'Aosta di 2.000 anni fa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla scoperta di Augusta Praetoria, l 'Aosta di 2.000 anni fa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla scoperta di Augusta Praetoria, l 'Aosta di 2.000 anni fa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un viaggio nel tempo alla scoperta della romanità della Valle d'Aosta non può che culminare nel capoluogo della regione alpina, Aosta, l'antica Augusta Praetoria Salassorum fondata nel 25 a.C. all'incrocio delle vie dirette al Grande (Mons Jovis o Summus Poeninus) e Piccolo San Bernardo (Columna Jovis o Alpis Graia) presso la confluenza dei fiumi Dora Baltea e Buthier.
Edificata sulla pianta quadrata degli accampamenti militari, la città ebbe un grande sviluppo durante l'epoca romana diventando uno dei centri più importanti dell'Italia nord-occidentale, come testimoniano la quantità e la ricchezza delle vestigia giunte fino ai nostri giorni che l'hanno fatto ribattezzare la 'piccola Roma delle Alpi'.
L'itinerario nell'Aosta romana comincia a Est dove, oltrepassato l'antico ponte romano sul torrente Buthier, lungo la strada che portava alla monumentale Porta Praetoria, principale accesso alla città romana, si innalza l'imponente Arco onorario intitolato all'Imperatore Augusto per ricordare la potenza di Roma che aveva sconfitto il popolo dei Salassi e fondato la nuova colonia.
Proseguendo lungo via Sant'Anselmo, nel borgo medievale di Sant'Orso, dove si trova la casa natale del Santo, Arcivescovo di Canterbury e dottore della Chiesa, si giunge all'ingresso della città romana, contraddistinto dalle mura di cinta che ancora disegnano interamente il perimetro originario.
L'accesso principale era costituito dalla Porta Praetoria che conserva la struttura a doppia cortina con al centro il cortile d'armi. A destra della porta si estende l'antico quartiere degli spettacoli. Il Teatro insieme all'Anfiteatro occupavano tre isolati contigui alla cinta muraria, con il solo Teatro a estendersi su un'area di 81 metri di larghezza e di 64 metri di lunghezza. La cavea era inserita in un recinto a pianta rettangolare, la cui mirabile facciata esterna sul lato meridionale svetta oggi su un sito di grande fascino da un'altezza di 22 metri.
La passeggiata archeologica prosegue lungo il Decumano Massimo alla volta di piazza S. Giovanni XXIII, luogo anticamente occupato dall'immenso Foro romano. Si intuisce appena il podio di uno dei due templi gemelli che dovevano ergersi sulla terrazza sacra, ma il gioiello segreto dell'area è il Criptoportico. Scendendo lungo alcuni gradini si raggiunge una galleria a due navate con un'imponente fila centrale di pilastri: si trattava di un sistema di gallerie a forma di 'U' rovesciata costruita per sopraelevare la terrazza dei templi; ma contemporaneamente era un luogo di elegante passeggio, forse collegato ai rituali del culto imperiale. In tutta Europa ce ne sono più di 30, ma quello di Aosta sembra essere il meglio conservato.
La visita ai principali tesori dell'epoca romana non può che concludersi al Museo Archeologico Regionale di Aosta di piazza Roncas, dove è possibile visitare gratuitamente una vasta collezione che comprende gioielli, statue, e numerosi oggetti della vita quotidiana di epoca romana (ma non solo) rinvenuti nel corso delle diverse campagne di scavo.

 

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