Come un vero e proprio tesoro in pieno centro cittadino, la cattedrale di Santa Maria Assunta, ad Aosta, conserva intatte le testimonianze di una storia ultramillenaria, che affonda le radici nel IV secolo. All'interno dell'imponente struttura, trova spazio Il Museo del Tesoro che presenta una panoramica significativa dell'arte valdostana tra il XIII e il XVIII secolo in cui, ai pezzi del ricco tesoro della Cattedrale, sono unite alcune opere d'arte provenienti da diverse parrocchie della regione alpina. Collocato nel deambulatorio, il museo conserva un cammeo di età romana incastonato in cornice d'oro con pietre e perle del XIII secolo, utilizzato come fibbia di piviale, e un dittico consolare di Onorio, un pezzo unico, testimonianza dell'arte tardo-romana. Tra le sculture gotiche spicca un antico paliotto in legno scolpito del XIII-XIV secolo. Ricchissima poi la rassegna di oreficerie con oggetti francesi di arte limosina e busti reliquiari in argento incisi ed incastonati con cristalli e pietre. Statue e affreschi raffiguranti scene della vita della Vergine, cui la chiesa è dedicata, - notevole esempio di arte rinascimentale in Valle d'Aosta - ornano l'atrio. Ma è il ciclo di affreschi risalenti all'XI secolo - riportati alla luce nel sottotetto della chiesa - che, assieme a quelli di Sant'Orso, fanno di Aosta uno dei principali centri di arte Ottoniana in Europa. Nella Collegiata di Sant'Orso infatti, visibile nel sottotetto, è conservato un importante ciclo di affreschi ottoniani (XI secolo), che insieme al chiostro e al mosaico davanti all'altare sono i veri "gioielli" della Chiesa. Le origini della Collegiata risalgono al complesso paleo cristiano, sorto agli inizi del V secolo, che comprendeva anche la chiesa cruciforme di San Lorenzo; ma è nel IX secolo che la chiesa venne completamente ricostruita e ingrandita. Nel XI secolo fu edificata la chiesa romanica e nel XII la torre campanaria. Il mosaico pavimentale, di forma quadrata, è realizzato con tessere bianche e nere con alcuni inserti di tessere di colore marrone chiaro. Una serie di sei cerchi, inscritti nel quadrato, funge da cornice alle decorazioni centrali: nel medaglione centrale appare poi un'elegante rappresentazione di Sansone che uccide il leone. Al chiostro si accede da un androne aperto sulla destra della facciata. Il primitivo impianto romanico risale quasi certamente al 1133. Considerati fra le più alte espressioni della scultura romanica religiosa, i capitelli, scolpiti in marmo ma rivestiti già in tempi antichi di vernice scura, completano colonne semplici e binate dalle forme diverse e raffigurano scene simboliche del Nuovo e Vecchio Testamento, della vita di Sant'Orso, personaggi e animali fantastici o contengono elementi decorativi diversi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA