In Valle d'Aosta "il valore del buono pasto è rimasto invariato a 6,50 euro e stiamo ragionando anche con i sindacati sulla possibilità di aumentare il buono mensa anche se non esiste un grosso margine, dal momento che la norma nazionale prevede un massimo di 7 euro". Lo ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, rispondendo in aula ad un'interpellanza di Forza Italia sulla crisi della ristorazione collettiva.
"Ad oggi - ha aggiunto Lavevaz - non abbiamo contezza di situazioni puntuali di estrema criticità nella ristorazione collettiva in Valle d'Aosta. I servizi di mensa degli enti locali sono ben monitorati, mentre, per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, non esiste un servizio di mensa, ma un servizio sostitutivo con esercizi convenzionati. La questione delle mense è molto importante e l'Amministrazione è impegnata a monitorarne l'andamento anche per quanto riguarda la quantità e la qualità dei pasti somministrati".
La replica di Mauro Baccega (Forza Italia): "E' positivo che in Valle d'Aosta non ci siano criticità estreme anche se le aziende sono in grossa difficoltà. Rimane comunque l'esigenza di monitorare la situazione e sarebbe auspicabile la costituzione di una Commissione per la verifica della qualità e quantità dei pasti erogati soprattutto nelle mense scolastiche e in quelle legate alla sanità e alle strutture socio sanitarie sul territorio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA