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L.elettorale, limite mandati in Vda

L.elettorale, limite mandati in Vda

Approvato nuovo testo, preferenza unica e spoglio centralizzato

AOSTA, 19 febbraio 2019, 20:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Limite di tre mandati, spoglio centralizzato in otto poli, preferenza unica e rappresentanza di genere al 35%: sono le principali novità introdotte dalla nuova legge elettorale che è stata approvata - 33 voti a favore e uno contrario - dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta. La riduzione dei mandati è stata adottata dall'Assemblea accogliendo all'unanimità un emendamento presentato da Mouv'.
    Altri emendamenti - tra cui quello sulla doppia preferenza di genere - sono invece stati respinti. Il limite delle firme richieste per la presentazione delle liste scende a 900 (con un massimo di 1400); inoltre le stesse liste dovranno essere formate da un minimo di 21 candidati.

"La preferenza unica, pur in presenza di inevitabili difetti, è il modo migliore per avere un voto più 'pulito', nel quale ogni elettore si assume le proprie responsabilità. Con questa scelta vengono eliminate le famigerate 'cordate elettorali' e si introduce un elemento di rottura rispetto alle pratiche che abbiamo vissuto negli ultimi decenni. Riguardo allo scrutinio centralizzato, la sperimentazione ha dato esito positivo e quindi vogliamo renderlo definitivo" ha detto Alberto Bertin (Rete civica).
Per Patrizia Morelli (Alpe), presidente della prima Commissione, "il provvedimento ha obiettivi chiari, pochi ma qualificanti, ovvero garantire la segretezza voto, riequilibrare le liste e favorire la partecipazione democratica. E' un testo di messa in sicurezza". Secondo Luciano Mossa (M5S), "si deve riscontrare che non è stato adottato alcun provvedimento di contrasto alle infiltrazioni mafiose, tutto prosegue come se nulla fosse accaduto, nonostante la gravissima situazione; per evitare il controllo del voto, lo spoglio centralizzato, da solo, oggi non basta".
Stefano Ferrero (Mouv') si è detto soddisfatto del lavoro svolto "perché abbiamo ottenuto il minimo sindacale, in una situazione come quella che contraddistingue la politica valdostana non vorrei che passasse il messaggio che con questo sistema si risolva il problema del voto di scambio. Lo spoglio centralizzato e la preferenza unica possono attenuarlo, ma c'è un problema più profondo: la criminalità organizzata continuerà a controllare il voto con altri sistemi, adattandosi ai cambiamenti". Jean-Claude Daudry (Uvp) ha osservato: "Questo testo non può essere banalizzato né sminuito, perché tratta di questioni che il mondo autonomista segue da anni in quest'Aula. Con questa proposta si dà forza allo spoglio centralizzato, così come si irrobustiscono tre principi fondamentali: l'universalità del voto, il principio della segretezza e il principio dell'integralità".
Per Claudio Restano (gruppo Misto) "a conti fatti la montagna ha partorito un topolino, perché il voto sarà comunque controllabile: ci saranno ancora promesse elettorali, saranno penalizzati i giovani e i piccoli Comuni. Insomma, non c'è da cantare vittoria". Daria Pulz (Adu) - che ha votato contro la nuova legge - ha osservato che "se si vuole lavorare a un cambiamento reale, dobbiamo garantire un confronto serio sulle regole del gioco perché appartengono a tutta la comunità valdostana: per noi la doppia di genere resta uno degli obiettivi principali da raggiungere. Perché rappresenta il riconoscimento di un principio costituzionale come quello dell'uguaglianza". Pierluigi Marquis (Spella alpina) si è detto "convinto che il voto, con l'introduzione dello spoglio centralizzato, abbia avuto garanzia di segretezza, ma ben venga se si può dare ulteriore tranquillità ai cittadini. La preferenza unica non credo incida, è una mediazione, con pro e contro, perché non va visto con favore quanto limita la libertà d'espressione dei cittadini".
Secondo Andrea Manfrin (Lega Vda) "questo testo garantirà sicuramente la necessità di rendere ancora più sicuro il voto, ma è evidente che rimangono sul tavolo altri temi, su tutti quello della governabilità. Ben venga quindi questa nuova legge elettorale".
Infine il Presidente del Consiglio, Emily Rini (Misto), ha sottolineato che "il testo di legge è frutto di un compromesso tra posizioni molto distanti: ho qualche perplessità sulla preferenza unica, perché ritengo che le donne e i giovani possano essere penalizzati rispetto a chi si muove da anni sulla scena politica, pur considerando che la preferenza unica possa fermare il fastidioso fenomeno delle cordate. Così come non sono assolutamente favorevole all'aumento dei poli. Questo è comunque un primo passo". Il presidente della Regione, Antonio Fosson, ha concluso: "Non esiste una legge elettorale perfetta, ma c'è una legge che può raccogliere le forti esigenze del momento. Queste erano di consentire la segretezza del voto attraverso la conferma dello spoglio centralizzato. In questo testo c'è anche la possibilità di introdurre la modalità del voto elettronico che sarà verificata nella sua applicazione. C'è la maturità di tutta una popolazione che sempre più deve rendersi conto che gli eletti sono frutto di una loro scelta, la quale deve essere libera e consapevole". 
   

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