Quello del coordinamento tra la finanza statale e regionale "è un tema che sta a cuore a diverse sensibilità in quest'aula, e se fosse stato possibile, qualcosa sarebbe già stato fatto; sulla manovrabilità fiscale crediamo importante avere una condivisione e le future eventuali modulazioni dei tributi dovrebbero vedere operare un gruppo di lavoro per evitare scelte calate dall'alto. Il nostro ruolo politico e amministrativo è stato quello di approvare la norma di attuazione, dopo di che si passa ad un iter tecnico che non può prevedere ingerenze". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Laurent Viérin, rispondendo in aula ad un'interpellanza di Pierluigi Marquis (Stella alpina) sulla norma di attuazione in materia coordinamento tra la finanza statale e regionale.
"Contrariamente a quanto sembra voler affermare l'interpellanza - ha aggiunto Viérin - la condizione essenziale perché una norma di legge sia efficace è la sua pubblicazione che stabilisce anche i termini per l'entrata in vigore.
Pertanto, in assenza di pubblicazione del Decreto legislativo, non abbiamo potuto inserire nella legge di stabilità regionale ulteriori norme. Sappiamo che il Decreto legislativo è già stato firmato dal Presidente della Repubblica e ci auguriamo anche noi che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale sia imminente, di modo che il Governo, di concerto con questo Consiglio, anche nel corso del 2018, possa impostare interventi normativi per il rilancio dell'economia valdostana, agendo sulla nostra autonomia finanziaria e sulle nuove competenze in materia di manovrabilità delle aliquote e dei tributi locali".
"Il presidente Viérin - ha replicato Marquis - nella sua risposta è stato disarmante. Nello scorso consiglio affermava che la norma doveva essere ancora firmata dal Presidente della Repubblica e poi pubblicata. La mattina successiva con una semplice verifica ho riscontrato che era già stata firmata anche dal Presidente della Repubblica e inviata al Ministero per la sua pubblicazione. Come ci si può ancora fidare delle risposte che ci vengono date?". "Ciò significa quantomeno che la procedura per la quale il governo che ho presieduto ha seguito con grande attenzione - ha proseguito - ora è stata lasciata al suo destino. Perché? La motivazione è molto semplice: manca ogni volontà di applicarla e pertanto non si è fatto nulla. Ne discende che abbiamo due modi diversi di vedere il futuro della Valle d'Aosta. Da una parte c'è chi continua a amministrare in modo elettoralistico con il vecchio modello di distribuzione delle risorse e di erogazione dei contributi e dall'altra chi ha una visione di sviluppo che si attua mediante progettualità e pianificazione economica".
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